Sulla scia del grande successo commerciale di Calibra, trent’anni fa Opel presentò un’altra coupé  2+2 posti destinata ad incontrare il favore del pubblico. Parliamo ovviamente di Opel Tigra che con la sua linea originale caratterizzata dal motivo laterale a “Z” e dal grande lunotto posteriore, ma soprattutto grazie alle sue dimensioni compatte (non a caso era realizzata sulla stessa piattaforma della seconda generazione di Opel Corsa) si conquistò immediatamente il favore del pubblico, specialmente quello femminile. E, così facendo, inaugurò la nicchia di mercato delle piccole coupé basate su utilitarie di segmento B.

Quando fu presentata nell'agosto 1984, la Opel Kadett-E, quinta generazione Kadett del Dopoguerra, si rifaceva al modello precedente più di quanto l'inedita carrozzeria cuneiforme, vagamente a goccia, lasciasse presupporre. Spigoli arrotondati, paraurti integrati ed assenza di grondaie erano solo la traduzione visibile ed aggiornata dell'idea che Opel aveva introdotto cinque anni prima con la Kadett-D: carrozzeria aerodinamica, abitacolo spazioso, motori moderni e trazione anteriore erano infatti un patrimonio anche della nuova serie. Opel Kadett conobbe uno strepitoso successo con la versione station wagon, ma si tolse parecchie soddisfazioni anche in ambito sportivo con la GSI 16V.

Per il secondo anno consecutivo Automobili Lamborghini ha preso parte a “THE I.C.E.”, Concorso d’Eleganza organizzato sul lago ghiacciato di St. Moritz. La casa di Sant’Agata Bolognese è stata rappresentata per l’occasione dal Lamborghini Polo Storico, riferimento per tutti gli appassionati ed i collezionisti del mondo. Presenti per l’occasione due vetture dalla collezione del Museo di Sant’Agata Bolognese, una Jarama S del 1973, con un look speciale adatto per l’occasione, pronta per un week-end sulla neve e completa di portascì, sci e slittino, ed una 400 GT 2+2 del 1968.

Ne esiste una soltanto, realizzata a fine anni 70 per correre il Mondiale Rally. Parliamo della Peugeot 305 V6 2.5 24v da oltre 250 cavalli, di cui esiste un solo prototipo, un interessante progetto nato nel 1977 per competere nei rally ma poi cancellato per lasciare spazio alla 205 Turbo 16.

Ancora prima che in Italia Gabriele D’Annunzio decidesse di declinare l’automobile come sostantivo femminile, un signore francese, nel 1922, pensò di mettere in cantiere una vettura rivolta anche a un pubblico femminile. Da allora l’industria automobilistica ha realizzato una miriade di modelli che, per gentilezza ed eleganza delle linee e per caratteristiche, sono sembrati particolarmente destinati al pubblico femminile.

Poco alla volta, a partire dall’inizio del secolo scorso, l’automobile cessò di essere un oggetto riservato a pochi benestanti e cominciò a diventare un mezzo di trasporto di massa. Opel fu ovviamente un’apripista in questo senso e, dopo aver lanciato nel 1909 la 4/8 HP “Docktorwagen” (automobile del dottore), cento anni fa fece un ulteriore scatto in avanti lanciando la prima utilitaria di serie, la Opel 4/12 HP soprannominata "Laubfrosch", cioè rana, per la quale fu introdotta quella catena di montaggio che i fratelli Fritz e Wilhelm von Opel avevano visto all’opera in occasione dei loro viaggi nel Stati Uniti.

Il 17 febbraio del 1984 alle 17.08 una Audi Quattro col numero otto sulle portiere scattava sulla prova speciale di Condado Jaruco, la più breve di tutto il Rally Costa Brava coi suoi 4 chilometri scarsi. Al volante c'era Michele Cinotto e si trattava dei primi metri percorsi in gara da un team che in questi giorni ha spento le quaranta “candeline”: Audi Sport Italia, che da allora ha conquistato sulle strade dei rally e negli autodromi centinaia di vittorie e due dozzine di titoli.

Una guerra, quella tra la Ferrari e la Ford, durata dal 1964 al 1967, dopo la rinuncia di Enzo Ferrari a vendere la fabbrica di Maranello al colosso americano e la conseguente reazione di Henry Ford II° che ha messo in campo tutte le sue forze per sfidare, con la GT 40, il piccolo costruttore italiano che, ogni lunedì, era protagonista delle prime pagine dei giornali con le sue vittorie.

Al suo lancio nel 1924, la Bugatti Type 35 definì nuovi standard automobilistici per l’epoca, ottenendo più di 2.500 vittorie in gara durante il suo periodo di attività. La sua bellezza, ingegnosità tecnica e brillantezza di guida rimangono altrettanto attraenti un secolo dopo.

Prendiamo spunto dall’ultima evoluzione della Golf, presentata da Volkswagen per festeggiare i 50 anni del modello campione di vendite mondiale con oltre 37 milioni di esemplari venduti, facendo la media si potrebbe dire che negli ultimi 50 anni ogni giorno più di 2.000 persone in tutto il mondo hanno scelto di acquistare una nuova Golf, per ripercorrere la storia di questa autentica icona automobilistica tramite le 8 versioni che si sono succedute.

Arnaldo Bernacchini è stato uno dei più famosi personaggi nel mondo dei rally mondiali. Commissario di gara, pilota, navigatore, organizzatore, sono questi i tanti volti della sua lunga carriera.

Il 15 gennaio di 115 anni fa nasceva Jean Bugatti, l’ingegnere e designer visionario i cui incredibili contributi rivoluzionari continuano a lasciare un segno indelebile nel settore automobilistico in generale. Il lavoro pionieristico nato dalla mente geniale di Jean negli anni '20 e '30 continua a svolgere un ruolo sempre cruciale nella Bugatti moderna; le sue idee di tendenza vengono utilizzate come ispirazione e punti di riferimento dal team di progettazione Bugatti mentre danno forma alle ultime creazioni e visioni future del marchio.

Vogliamo ricordare Alberto Colombo, che ci ha lasciati il giorno dell’Epifania a 77 anni, riprendendo una nostra intervista che risale al 2015 e che, a nostro avviso, aiuta a comprendere bene chi fosse il “Capellone di Varedo”. Non solo il pilota ma soprattutto la persona. Sempre a tutto gas Alberto!

Oltre 9.000 giorni di Smart che, in occasione del suo 25° anniversario, ripercorre le numerose pietre miliari di una colorata carriera nell'industria automobilistica, che ha ripensato le soluzioni di mobilità urbana con le sue intelligenti city car. Una storia che sta per scrivere un nuovo capitolo con la nuova Smart #1.

Con 228,1 km/h due volte più veloce di un aereo dell'epoca “Close-up”: un titolo che dice tutto. Ogni esposizione al Museo Mercedes-Benz racconta una storia sorprendente, emozionante o dietro le quinte, puntando i riflettori sui dettagli di un veicolo, di un oggetto esposto o di un elemento architettonico o di design. Sotto i riflettori, nella Legend Room 7, questa volta c’è la “Blitzen-Benz”, l’automobile che per prima ha sfondato il muro dei 200 km/h stabilendo negli anni successivi numerosi record di velocità.

La Panda 4x4, il leggendario modello di casa FIAT che seppe coniugare la comodità di un’utilitaria pensata per le famiglie e le più alte prestazioni anche sui terreni più ostici, incarnando al meglio lo stile italiano e diventando a tutti gli effetti una vera e propria icona intramontabile, compie quarant’anni. Con 800.000 unità vendute e declinata in tutte e tre le generazioni del modello “Car of the Year 2004”, la Panda 4x4 annovera una lunga serie di primati tecnologici, raid off-road e premi internazionali.

Mazda Motor Corporation ha annunciato che il volume di produzione totale dei veicoli Mazda con motore rotativo ha superato i due milioni di unità. “Una nuova era”, “Il motore del futuro”: questi sono solo alcune delle frasi con cui i media di settore espressero, nel 1961, la loro iniziale euforia per l’invenzione tedesca del motore Wankel. Il 4 luglio di quell’anno, il governo giapponese approvò ufficialmente l’accordo di licenza della Mazda con la tedesca NSU Wankel GmbH per quanto riguardava l’utilizzo del rivoluzionario motore rotativo.

Estate 1973, viene lanciata la terza generazione della Opel Kadett. Un’auto unica, con una varietà di caratteristiche molto superiori rispetto a quelle dei modelli precedenti. Per gli automobilisti c’è solo l’imbarazzo della scelta: la Opel Kadett C è disponibile nelle versioni berlina, coupé e station wagon con molte varianti aggiuntive, tra cui la Opel Aero. E per gli appassionati arriva la versione sportiva GT/E, che miete successi nei rally anche con campioni del calibro di Walter Rohrl.

Bruce McLaren, brillante pilota oltre che tecnico innovatore e fondatore dell’azienda che ancora oggi porta il suo nome, impegnata ai massimi livelli nelle corse automobilistiche e produttrice di supercar altamente tecnologiche, è stato insignito dall’Università di Auckland della laurea honoris postuma per il suo contributo all'ingegneria in una cerimonia presso il McLaren Technology Center di Woking, in Inghilterra. Sua figlia, Amanda McLaren, ha ritirato il riconoscimento a suo nome.

In occasione del Gran Premio di Monza 2023 e dei 40 anni dalla vittoria nel mondiale di Formula 1 del 1983, l’iconica Brabham BMW BT52 con cui Nelson Piquet conquistò il titolo iridato Piloti è esposta nella suggestiva cornice della House of BMW in Via Monte Napoleone 12 fino al prossimo 15 settembre.

Quando la vita si snoda come una pista attorno a curve e attraverso alti e bassi, e ti ritrovi a superare di nuovo il punto di partenza, per un pilota da corsa è come avere completato un giro perfetto. Così è stato per Günter Steckkönig, uno dei grandi tecnici e piloti Porsche, che un giorno di maggio di quest’anno si è ritrovato, grazie ad un appassionato, sul circuito di Solitude al volante di una Porsche 914/6, vettura con la quale aveva iniziato la carriera oltre mezzo secolo fa e che, perciò, ama in modo particolare.

L'undicesima edizione del Concours of Elegance, la principale rassegna di auto d’epoca della Gran Bretagna e tra le prime tre al mondo, in programma dall’1 al 3 settembre all'Hampton Court Palace di Londra, renderà omaggio alla 24 Ore di Le Mans nell’anno del centenario ospitando 10 iconiche automobili che hanno vinto la classica francese, in rappresentanza di alcuni tra i marchi che più hanno contribuito a scrivere pagine importanti della corsa più famosa al mondo: Bentley, Alfa Romeo, Ferrari, Ford, Mercedes-Benz, Porsche, Matra e Rondeau.

Automobili Lamborghini ha nel suo DNA un legame forte con i colori e a sessant’anni dalla sua fondazione ripercorre il suo rapporto con essi raccontandone l’evoluzione storica e celebrandone l’attuale capacità di personalizzazione ed offerta.

Dopo 43 anni di “ferie” l’unico esemplare ancora esistente di Volkswagen Type 2 Schulwagen del 1955 è tornato in servizio. Se non proprio nel suo ruolo originario, come testimonial del Marchio in occasione del primo International VW Bus Day e altri eventi.

I visitatori del Concours of Elegance, in programma dall’1 al 3 settembre all’Hampton Court Palace di Londra, avranno l’opportunità di ammirare un veicolo unico nel suo genere, il Prototipo Hoffman X-8 del 1935, che dopo aver ottenuto premi nei principali concorsi in America fa il suo debutto al di qua dell’Atlantico.

Nel cuore di Modena, in Piazza Roma dal 16 al 18 giugno, Pagani Automobili celebra un importante anniversario: 25 anni - 25 hypercar. Palazzo Ducale farà da cornice all’esposizione pubblica che racconta l’azienda tramite 25 vetture che hanno segnato la storia del Brand, tra cui le iconiche Zonda (1998), Huayra (2011) e la nuova Utopia (2022). Un omaggio a clienti, colleghi, collaboratori, appassionati e a tutta la Motor Valley.

In occasione della 24 Ore di Le Mans di quest'anno, il team ufficiale Porsche Penske Motorsport vestirà le sue tre Porsche 963 con una livrea speciale che rende omaggio alle colorazioni particolarmente significative portate in gara delle auto da corsa della casa di Zuffenhausen, celebrando al tempo stesso il 75° anniversario delle auto sportive Porsche e il 100° anno da quando questa competizione venne disputata per la prima volta.

La vigilia del Gran Premio di Monaco è stata movimentata dalla conferma del ritorno ufficiale della Honda in Formula 1, dal 2026, come fornitore della power unit per il team Aston Martin. Non certo una novità per la casa giapponese, che negli ultimi sessant’anni si è impegnata a più riprese in Formula 1, sia come Costruttore globale sia come fornitore di motori, ottenendo significativi risultati.

Venticinque anni, tre generazioni: Audi ha scritto una pagina importante della storia del design grazie ad Audi TT. Dal debutto, avvenuto nel 1998, la sportiva dei quattro anelli ha conquistato il pubblico, con 178.765 esemplari venduti, grazie al piacere di guida e alla pulizia delle linee.

Di Massimo Campi

Dopo 30 anni si realizza un sogno: la piccola monoposto costruita da Luigi e Sandro Corsini viene esposta nella Dallara Accademy come esempio di tecnica.  

Oggi Automobili Lamborghini è un’azienda affermata nel mondo, conta oltre 2000 dipendenti e nel 2022 ha consegnato ben 9.233 vetture ma, quando nel 1963 Ferruccio Lamborghini fondò l’azienda, partì da zero. La sua sede, dove sono nate e nascono e nascono ancora oggi le iconiche vetture del Toro, nel corso dei suoi 60 anni di vita è stata rinnovata, ampliata e ripensata sulla base di nuove esigenze produttive, ambientali e tecnologiche, ma non hai mai perso il suo nucleo iniziale.

“La ‘Grand Mercedes’ 600 – Il veicolo esclusivo di grande prestigio.” Con questo titolo, il comunicato stampa del 1963 con cui veniva presentata la prima Mercedes-Benz 600, posizionava il veicolo, con denominazione interna del modello W 100, in testa al segmento a livello mondiale. Sessant’anni fa, il documento continuava descrivendo: "Mercedes-Benz continua la tradizione prebellica dell'azienda di essere rappresentata nel ristretto gruppo di auto di prestigio sensazionali del mondo con un'automobile lussuosamente equipaggiata che è estremamente sicura da guidare".

Il BMW Group Classic parteciperà all'80° Goodwood Members' Meeting, in programma nel weekend del 15 e 16 aprile, portando la Brabham BMW BT52 che celebrerà vari anniversari esibendosi in una serie di giri sulla pista inglese pilotata da David Brabham, figlio del tre volte campione del mondo di Formula 1 e fondatore del team Sir Jack Brabham.

La Mercedes-Benz 230 SL, comunemente denominata “Pagoda”, compie 60 anni. Un modello molto importante nella storia della Stella a tre punte, perché oltre a prendere l’eredità di modelli iconici come 300 SL e 190 SL stabiliva standard pioneristici di sicurezza per le auto sportive. Declinata anche nelle successive versioni 250 SL e 280 SL, sono tra le classiche più ambite ai giorni nostri.

Boite, battilastra e modelli in clay realizzati a mano. Tutti elementi che in un mondo frenetico e altamente tecnologico stanno pian piano scomparendo, ma che vivono ancora fulgidi nella mente di pochi appassionati. Tra questi c’è Dario Pasqualini, artista di Cumiana (TO), che ha rilevato il marchio Testadoro, casa costruttrice di automobili attiva a Torino dal 1946 al 1949, quando le vetture venivano realizzate nelle botteghe, sotto le sapienti mani degli artigiani, veri e propri artisti delle quattro ruote. Ora il marchio Testadoro rinasce sotto la guida di Pasqualini, pronto a riscrivere la storia dell’arte automobilistica torinese.

Il 24 febbraio 1983, Peugeot toglieva il velo alla 205. Questo modello ha segnato l'ingresso del Marchio nell'era moderna, in termini di prodotto e di marketing, oltre che degli sport motoristici. Ripercorriamo questa storia epica e affascinante, all'origine di una lunga serie di city car Peugeot di successo.

Dal 1963 il motore V12 ad aspirazione naturale è il cuore pulsante di tutte le più prestigiose vetture Lamborghini. Ripercorriamo la sua storia, ed evoluzione, nel momento del passaggio all’ibrido.

Mégane R.S. Ultime, ultimo modello firmato da Renault Sport, è il risultato di vent’anni di passione e competenze sviluppate nell’ufficio studi e nell’officina di Les Ulis in Francia.

Blues, rock, pop, hip-hop, musica classica e chi più ne ha più ne metta, generi musicali che non potrebbero essere più̀ diversi tra loro e che tuttavia hanno una cosa in comune: ispirano le persone e scatenano emozioni. Un piacere che tutti noi possiamo apprezzare, in gran parte, grazie alla radio. E molte indagini di mercato hanno appurato negli anni che questo fantastico mezzo di comunicazione lo si ascolta soprattutto in automobile, quando si è in viaggio oppure nel traffico quotidiano, favoriti anche dal fatto che gli attuali sistemi audio a bordo dell’automobile garantiscono un suono e, quindi, un intrattenimento straordinari.

Si è spento ieri, all’età di 80 anni, Jean-Pierre Jabouille, passato alla storia come il primo pilota a vincere un Gran Premio di Formula 1 con una monoposto spinta da un motore Turbo, Renault che per prima ha creduto in questa tecnologia applicata alla massima formula. Progetto al quale il pilota parigino ha dedicato gli anni migliori della sua carriera ottenendo certamente delle belle gratificazioni ma, forse, meno di quello che avrebbe meritato.

C’è grande fermento presso il Museo Nicolis di Villafranca di Verona. In occasione dell’anniversario della nascita del suo fondatore, Luciano Nicolis (19 gennaio 1933), il Museo inaugura infatti una serie di attività speciali dedicate al pubblico: dalla visita guidata gratuita agli sconti sui biglietti di ingresso. Un’occasione unica per scoprire la filosofia del fondatore e la sua grande visione per l’ingegno umano attraverso un percorso espositivo che traccia la storia dell’automobile, della tecnica e del design del XX secolo.

Quarant’anni fa, Mercedes-Benz trionfava nel rally più duro del mondo: il pilota automobilistico Jacky Ickx e il suo copilota, l'attore Claude Brasseur, vinsero con la Mercedes-Benz 280 GE il Rally Parigi-Dakar del 1983. Quello che i puristi difiniscono la “vera” Dakar perché, senza voler prendere la parte di una o dell’altra, indubbiamente quella attuale è un’latra cosa.  Peraltro, in quella edizione la Stella completò il successo vincendo anche la categoria camion.

Vent’anni fa, nell’Autunno 2002, venivano lanciate le nuove Astra OPC 3 porte e Station Wagon, una coppia di vetture dalla connotazione decisamente dinamica. I modelli progettati da OPC per l'impiego stradale beneficiavano delle conoscenze e della lunga esperienza degli ingegneri Opel che seguono i programmi sportivi della Casa tedesca.

Lo scorso settembre, in occasione del centenario dell’Autodromo di Monza hanno sfilato molte delle Monoposto di Formula 1 che hanno contribuito a scriverne la storia, pilotate da numerosi campioni delle varie epoche. Tra questi Emerson Fittipaldi, che non si è fatto sfuggire l’occasione di festeggiare i 50 anni dal suo primo titolo iridato conquistato proprio nel “Tempio della Velocità” al volante della Lotus 72, una vettura che ha rivoluzionato la Formula 1 vincendo il suo primo titolo mondiale nel 1970.

Testo e foto di Massimo Campi

Testo e foto di Massimo Campi

Dalla 500 Miglia di Indianapolis atterra in Formula 1 la storia della monoposto con un motore d’aereo a reazione. Si tratta della Lotus T56B, che a distanza di mezzo secolo è tornata a Monza, in occasione dei cent’anni dell’Autodromo e dei cinquanta del titolo iridato di Fittipaldi, dove corse il Gran Premio d’Italia 1971 pilotata proprio dal campione brasiliano. Nell’occasione, invece, al volante c’era Johnny Herbert.

Da oltre 40 anni il motorsport rappresenta per Audi il banco di prova per le soluzioni tecniche del futuro. Dopo aver introdotto e dominato nei rally con la trazione integrale, vinto Le Mans con motorizzazioni TDI e Ibride, Audi punta ora alla conquista della Dakar con un avveniristico prototipo elettrico e dal 2026 parteciperà al Campionato di Formula 1 con una power unit sviluppata internamente in uno stabilimento dedicato.

Esattamente 25 anni fa debuttava la Porsche 911 contrassegnata da codice interno 996 che, insieme alla Boxster, assicurò alla casa di Zuffenhausen la continuazione dell’attività indipendente. Un progetto pionieristico, che rompeva gli schemi con molteplici convenzioni, tanto che ad eccezione dell’iconico design della 911, pur pesantemente modificato, e del concetto di motore e trasmissione posteriore, era tutto nuovo. Per la prima volta il classico motore boxer sei cilindri veniva raffreddato ad acqua, inoltre il progetto puntava ad un rivoluzionario concetto di condivisione delle parti con la Boxster della generazione 986, in particolare per quanto riguardava la parte anteriore, sospensioni comprese, fino ai montanti B. Quando fu presentata, al Salone Internazionale dell'Automobile IAA di Francoforte nel 1997, suscitò molto scalpore ma poi non fece mai realmente breccia nei cuori dei porschisti duri e puri. Tuttavia, nella storia della Casa tedesca nessun altro modello prima della 911-996 aveva potuto vantare così tante varianti.

Peter Falk, per oltre 30 anni tecnico e direttore del reparto corse in Porsche, festeggia oggi 90 anni. Falk ha avuto un ruolo di primo piano nello sviluppo di auto sportive leggendarie come la Porsche 917 e, in qualità di direttore del reparto corse, è stato anche responsabile del grande successo della Porsche 956/962 Gruppo C e delle vittorie alla Dakar.

Venticinque anni fa, nel 1997, dallo stabilimento di Rüsselsheim, in Germania, usciva di produzione l’ultimo esemplare di Opel Calibra, la vettura della Saetta vettura che contribuì a rivitalizzare il mercato europeo delle coupé. Realizzata sulla stessa piattaforma della prima generazione di Opel Vectra, entrò in produzione nel giugno 1990, ma da quando era stata presentata al pubblico in anteprima mondiale al Salone di Francoforte del settembre 1989 aveva fatto subito sensazione. E in versione sportiva conquistò nel 1996 il Campionato Internazionale Turismo ITC con Manuel Reuter.

Di Massimo Campi

Taruma, Brasile, vicinanze di Porto Alegre, 14 novembre 1971. Giovanni Salvati, grande promessa dell’automobilismo e campione Italiano 1970 di F.3 esce di pista durante una gara di F.2 nel tentativo di passare Wilson Fittipaldi. La sua monoposto si infila sotto il guard rail e le lesioni causano il decesso istantaneo di Salvati. Si infrange così, in modo tragico e beffardo come vedremo, il sogno di un giovane pilota, nato a Castellammare di Stabia, milanese di adozione, innamorato delle corse. Aveva iniziato con le F. 875 Monza ed è arrivato fino alla Formula 2.

Porsche ha sempre portato avanti la tradizione di costruire auto sportive piccole e leggere con una tecnologia innovativa. Un altro filo conduttore che si intreccia nella storia dell'azienda è l'abitudine di dimostrare le proprie innovazioni nelle corse automobilistiche prima che entrino nella produzione in serie. Sono passati esattamente cento anni da quando Ferdinand Porsche, allora responsabile dello sviluppo e della produzione della Austro-Daimler, sfruttò le esigenze estreme del motorsport per dimostrare le sue idee. E con successo: l'Austro-Daimler ADS R vinse la Targa Florio il 2 aprile 1922 contro una forte concorrenza nella classe della cilindrata più piccola, ottenendo la vittoria di classe sulle montagne siciliane. Con l'Austro-Daimler ADS R, l'allora 46enne Ferdinand Porsche riponeva la sua fiducia nel principio del rapporto peso/potenza, ancora oggi una caratteristica distintiva di tutte le auto sportive di Zuffenhausen. Un secolo dopo, un team del dipartimento Beni e Musei Porsche ha intrapreso il restauro di questa vettura storica: Sascha, in anticipo sui tempi quando il progetto venne sviluppato più di cento anni fa. In questo articolo ripercorriamo l’avvincente storia della Austro-Daimler ADS R Sascha e del suo restauro eseguito dagli specialisti del Museo Porsche, diventando il veicolo più antico esposto.

Per celebrare i 40 anni dall’inizio dell’era del Gruppo C nel Mondiale Endurance, al Porsche Experience Center di Lipsia la casa tedesca ha riunito alcuni tra i piloti che hanno contribuito a scrivere la storia della categoria al volante delle Porsche 956/962, autentiche regine del Gruppo C. A disposizione di Derek Bell, Jochen Mass, Hans-Joachim Stuck e Bernd Schneider, alcuni di questi prototipi perfettamente funzionanti, grazie alle cure del team Historic Motorsport del dipartimento Porsche Heritage and Museum e del coordinatore Armin Burger, ed i campioni non si sono certo fatti pregare per lanciarli nuovamente sulla pista tedesca di 3,7 km.

Per il suo programma americano, nel campionato IMSA dove debutterà nel 2023, le due Porsche 963 schierate dal team Porsche Penske Motorsport saranno identificate con i numeri 6 e 7, che vantano una grande tradizione nella storia sportiva della squadra americana.

Pikes Peak, Colorado, Stati Uniti. Estate 1987. Walter Röhrl spinge al limite la propria Audi Sport quattro S1 (E2) lungo il tracciato sterrato della cronoscalata più celebre al mondo. Oltre i 3.000 metri d’altitudine l’aria diventa rarefatta. In molteplici punti, a lato strada si apre il baratro. Röhrl non se ne cura e spreme a fondo i 598 CV erogati dal 5 cilindri della vettura. Il risultato è uno straordinario tempo di 10’47”850. Mai nessuno prima si era spinto sotto gli 11 minuti. Nel tratto più veloce rilevato, Röhrl tocca i 196 km/h per poi commentare: “Abbiamo raggiunto l’apice di quanto possibile con un’auto da rally”.

L’Autodromo Nazionale Monza è il secondo autodromo più antico al mondo ancora in funzione dopo Indianapolis. Costruito nel 1922 in soli 110 giorni, il circuito è uno dei più longevi nel calendario di F1 nonché il più veloce del campionato. Per questo, è anche conosciuto con l’appellativo “Il Tempio della Velocità”. Oltre alla pista stradale, sulla quale vengono disputate quasi tutte le gare dell’anno, comprende la pista Junior e l’Anello Alta Velocità, attualmente non utilizzate per le competizioni. Quest’anno l’Autodromo festeggia i suoi primi 100 anni di storia. Attualmente, gli azionisti sono l’Automobile Club d’Italia (90%) e l’Automobile Club Milano (10%).

Ad un secolo dal suo debutto in un gran premio, avvenuto proprio in Francia, l’Aston Martin originale protagonista di quella gara è tornata “attivamente” sul palcoscenico del Gran Premio di Francia per celebrare, con il ruggito del proprio motore, una storia centenaria nelle competizioni ai massimi livelli che nessun altro attuale Costruttore presente in Formula 1 può vantare.

Si suol dire che noi siamo la nostra storia, perciò nel caso di Supersprint è tanta roba! Innanzitutto perché parliamo di una storia lunga quasi settant’anni, durante i quali ha realizzato impianti di scarico apprezzati in tutto il mondo, tanto che tuttora il 90% delle vendite riguarda i mercati esteri, per una infinità di modelli di automobili: dalle piccole Giannini 500 alle sportive di maggior successo fino alle supercar più celebrate, come Ferrari, Porsche, Lamborghini. Stradali e da corsa. Maturando, spesso a fianco dei reparti corse delle Case, un know-how ai massimi livelli che oggi, così come ha fatto durante questo lungo percorso, può mettere in campo per lo sviluppo di nuovi progetti.

"Coda d'anatra", "RS" o "2.7": diversi sono i soprannomi con cui è nota oggi la Porsche 911 Carrera RS 2.7. Ma la sua importanza resta indiscussa: è stata l'auto tedesca di serie più veloce del suo tempo ed è il primo modello di serie dotato di spoiler anteriore e posteriore, che le è valso il soprannome di "coda d'anatra". È così che, nel 1972, Porsche ha lanciato la moda degli spoiler posteriori sulle vetture di serie.

Il marchio Porsche ha sempre aggregato persone provenienti da tutto il mondo. Il primo Porsche Club è stato fondato 70 anni fa, il 26 maggio 1952. Oggi esistono oltre 700 Porsche Club in tutto il mondo, con più di 240.000 soci in 86 Paesi.

Quella delle Rosalie è una vera epopea con cui André Citroën riuscì a dimostrare l’affidabilità, la resistenza, la sicurezza e anche la velocità delle sue vetture. A partire dalla prima Rosalie che inizia a segnare record nel 1931 sulla pista di Montlhéry, fino alla Rosalie IX che concluderà l’epopea dei record nel 1936 sulle strade francesi. 90 anni fa, proprio in questi giorni, esattamente il 14 aprile del 1932, André Citroën festeggia il successo della sua Rosalie II, una C6 G che in poco più di un mese percorre 100.000 km sulla pista di Montlhéry, battendo 60 record internazionali e 30 record mondiali nella sua categoria. Una storia appassionante quella delle Rosalie, fatta di audacia e di sfide, e che richiama un nome tutto italiano…

Iniziava 30 anni fa la fortunata stagione dei motori Opel in F.3, che in 16 anni portò alla conquista di ben 11 titoli tricolori ma anche numerosi successi internazionali. A portare per primo al successo nel 1992 un motore Opel 16 valvole, montato su un telaio Dallara 392, iniziare questa fantastica striscia di successi nel Campionato Italiano di Formula 3, fu il pilota bolognese Massimiliano Angelelli che in seguito si sarebbe costruito una solida carriera nelle competizioni americane.

Domenica 13 marzo si è spento, all’età di 86 anni, Vic Elford. Considerato uno dei piloti più veloci degli anni Sessanta e Settanta, tanto da meritarsi il soprannome di “Quick Vic”, e versatili in generale, dato che nella sua carriera ha corso e vinto praticamente in ogni tipo di competizione: pista, rally e anche fuoristrada.

Sono passati 20 anni da quando la Volkswagen stabilì numerosi record mondiali di velocità sulla pista di Nardò. Pochi sanno che la prima supercar a montare, e utilizzare, l'esclusivo motore "W" della Volkswagen non è stata la Bugatti Veyron con il suo motore W16 quad-turbo, ma una vettura che portava ben in vista sul cofano l’inconfondibile marchio tedesco.

Dopo i successi con la Kadett GT/E e la Ascona A, per Opel la svolta arrivò con la stagione 1982. Walter Röhrl vinse il Rally di Monte Carlo e a fine stagione conquistò il Mondiale piloti Rally con la Opel Ascona 400 a trazione posteriore, lasciandosi alle spalle forti concorrenti a trazione integrale. Un successo che oltre all’incredibile lavoro dei tecnici dell’epoca, si deve a questo pilota davvero speciale che riuscì a trasformare in realtà il sogno di conquistare il titolo.

Il 17 febbraio 1972 è una data fondamentale nella storia della Volkswagen: esattamente alle 13.45 usciva dalla linea di produzione il Maggiolino numero 15.007.034, un 1302 S, che superava il record di produzione dell'auto più costruita al mondo fino a quel momento, la Ford Model T, costruita dalla Ford Motor Company dal 1908 al 1927.

La nuova Skoda Fabia Monte Carlo, appena presentata, è una variante dal look sportivo che celebra i successi ottenuti dalla casa boema al Rally di Monte-Carlo, a partire dalla prima vittoria ottenuta nel 1977 dalla Skoda 130 RS nella categoria fino a 1.300 cc.

L’arrivo di nuova Peugeot 308 sul mercato italiano, questo mese, continua la tradizione della “Serie 3”, la più longeva della storia del Marchio Peugeot, inaugurata nel 1932 con la 301. Dalla Peugeot 301 alla 308, si sono succedute ben 10 generazioni della “Serie 3”, che hanno perpetuato 90 anni di storia automobilistica e di progresso tecnologico.

Per tante generazioni, vedere nel retrovisore oppure imbattersi per strada in una Renault 4 o un’Estafette blu era sufficiente per innescare inevitabilmente un rapido esame di coscienza del tipo “Ho fatto qualcosa che non va?” È vero che, per diversi decenni, questi modelli del Gruppo Renault incarnarono la presenza della Gendarmeria Nazionale sulle strade francesi. Ma con lo sviluppo delle autostrade, negli anni Sessanta, emerse l’esigenza di veicoli specifici.

Autodromo dell’Umbria, 20 novembre 2021. Il gradino più alto del podio relativo al 1° Raggruppamento della Due Ore di Magione è completamente occupato dalla famiglia Sordi: Massimo, il figlio Fabio e suo figlio Giulio.

La bellissima storia di una Opel Manta che dal 1994 partecipa alla 24 Ore del Nurburgring. Nonostante la sua omologazione sia scaduta da 17 anni, questa particolare vettura viene ammessa ancora oggi alla maratona tedesca a furor di… appassionati, diventando una vera icona e giocandosi ancora la vittoria di categoria.

Porsche rende omaggio a Eberhard Mahle, il primo pilota a vincere un titolo internazionale con la 911, scomparso lo scorso 21 dicembre all’età di 88 anni.

Gabriele Tarquini ha scelto la conferenza stampa della gara di casa per annunciare il suo ritiro dalle corse a fine stagione.

Trent'anni fa, esattamente alle 16.00 di domenica 23 giugno 1991, mentre Johnny Herbert stava percorrendo il Mulsanne Straight al volante della Mazda 787B ricevette via radio dalla sua squadra, Mazdaspeed l’emanazione sportiva della Casa giapponese, la comunicazione tanto attesa: avevano vinto la 24 Ore di Le Mans, la corsa endurance più famosa al mondo! Una vittoria storica, perché fino ad allora nessun’altra macchina spinta da un motore rotativo aveva vinto la gara, e quindi di enorme impatto mediatico a livello globale.

Per celebrare 50 anni di impegno culturale, BMW si unisce ad Acute Art per dar vita ad una mostra unica: per la prima volta la rinomata BMW Art Car Collection viene mostrata in realtà virtuale. Il 21 luglio il progetto è stato lanciato tramite l'applicazione gratuita Acute Art, così per la prima volta le sculture digitali sono disponibili a 360 gradi in tutto il mondo e in qualsiasi momento.

Questione di cuore 

KAA Racing riflette in pieno le due grandi passioni del suo fondatore, Alessandro Trentini: vintage e racing.  Trentini, 57.enne imprenditore di successo, è stato rapito in giovane età dalla passione per le auto d’epoca, dedicandosi in particolare alla ricerca di Fiat 600 fuoriserie, di cui oggi possiede una collezione tra le più importanti ed esclusive, trovando poi nelle corse per autostoriche il connubio ideale per coniugare queste due anime.

Derek Bell tornerà quest’anno a Le Mans al volante di una vettura, ma non sarà in gara per la 27.ma volta bensì guiderà la muta delle 62 vetture nel formation lap della 89.ma 24 Ore di Le Mans in veste di Gran Marshal. Una sorta di premio alla carriera per il cinque volte vincitore della maratona francese.

E’ stata la 24 Ore del Nurburgring più corta della storia, 9h30’ di gara effettiva, ma di sicuro non la più semplice. Ne sa qualcosa Matteo Cairoli, che si trovava al volante della vettura di testa al momento dello stop: la 911 GT3 R “Grello” del Manthey Racing, divisa con Michael Christensen e Kevin Estre, che per la cronaca ha poi vinto la gara.

Circa 100 anni fa si svolse la prima competizione automobilistica sull’Opel Rennbahn. Sono in tanti a rivendicare il titolo di “prima corsa in assoluto”, ma il primo evento ufficialmente documentato finora è il “1° Wiesbadener Automobil-Turnier” (primo campionato automobilistico di Wiesbaden), che si svolse su questo tracciato il 21-22 maggio 1921. Grazie agli appassionati di simulazioni automobilistiche e a internet, oggi possiamo rivivere lo stesso evento.

Di Eugenio Mosca – Foto di Massimo Campi e Archivio Mercedes. Disegni di Alberto Ponno.

A rendere ancora più triste questa anomala Pasqua che stiamo vivendo, causa pandemia, ci è piombata addosso la notizia della scomparsa, a 90 anni, di Sir. Stirling Moss. Il cosiddetto “Re senza corona”, perché pur rientrando indiscutibilmente tra i più grandi piloti della storia del motorsport, per le cifre ma soprattutto per quanto fatto realmente in pista e su strada, non ha mai potuto fregiarsi del titolo iridato di F. 1.

Il 31 marzo si celebra il 72° anniversario della nascita del brand Abarth, da sempre sinonimo di performance e stile. L’evoluzione del marchio del celebre Scorpione ha testimoniato le oltre 10.000 vittorie, i 10 record del mondo, i 4 campionati del mondo rally, i più significativi anniversari e naturalmente l’evoluzione del prodotto, fino alla nuova gamma 2021 appena lanciata.

Con la partenza nel Gran Premio del Bahrain il marchio Alpine fa il suo debutto ufficiale in Formula 1, la massima categoria dell’automobilismo e, praticamente, l’unica nella quale il marchio transalpino non si è ancora impegnato. E vinto. Già, perché finora Alpine ha vinto in tutte le categorie nelle quali si è impegnato.

Bob Wollek è stato uno dei grandi campioni nelle gare di durata ma, nonostante le 30 partecipazioni, non gli è mai riuscito di conquistare la regina della specialità: la 24 Ore di Le Mans.

 Di Massimo Campi.

La nuova mostra del Museo Enzo Ferrari di Modena riunisce per la prima volta le fuoriserie realizzate da Ferrari e personalizzate in stretta collaborazione con l’Avvocato Gianni Agnelli. Una collezione unica, che testimonia una sintonia durata oltre cinquant’anni fra due delle più carismatiche e autorevoli figure del ventesimo secolo.

Ellen Lohr, unica vincitrice di una gara del DTM, dove ha corso per diverse stagioni prima di dedicarsi ai rally raid compresa la Dakar,  non ha dubbi sul potenziale delle donne al volante e, per l’occasione della “Giornata Internazionale della Donna”, si dice fiduciosa circa il ritorno di una “pilota rosa” ai vertici della serie made in Germany, che nel motorsport è quella che vanta la maggiore presenza di quote rosa al volante.

Gian Luigi Picchi è stato il primo pilota proveniente dal Kart a vincere un campionato automobilistico in Italia. A suon di risultati scala il vertice dell’automobilismo, diventando pilota ufficiale De Sanctis e Tecno, con cui vince rispettivamente i titoli tricolori F. 850 e F. 3. Poi vince una selezione Alfa Romeo guadagnandosi un posto nella squadra Autodelta con cui conquista, al volante della GTA 1300, il titolo Europeo 1971. Tornato saltuariamente alle corse, a distanza di vent’anni non ha perso l’abitudine alla vittoria, con Lancia Delta e BMW M5. Ed ora è pronto a una nuova avventura.

Nell'era Romiti la Fiat attraversò gli anni difficili degli scontri sociali fuori e dentro le fabbriche, culminate con la “Marcia dei Quarantamila”, e della crisi petrolifera, ma grazie al coraggio del manager romano anche la ripresa, partita con il lancio della Fiat Uno a Cape Canaveral. E non manca qualche analogia con un altro “duro” della Casa torinese: Sergio Marchionne.

Pilota-collaudatore per definizione, gli piaceva soprattutto il ruolo di tramite tra progettista e automobile. Ha riunito in sé il doppio ruolo di pilota e preparatore riuscendo, grazie al talento nella guida e alla profonda conoscenza tecnica, ad essere velocissimo e vincente con ogni tipo di auto.

Purtroppo in questo anno già orribile di suo, ieri ci è piombata tra capo e collo un’altra triste notizia: la morte di Ernesto “Tino” Brambilla pilota, di auto e moto, di classe cristallina e tra gli ultimi rappresentanti di un mondo, quello “normale” e del motorsport, che non c’è più. Peraltro, insieme al fratello Vittorio, hanno rappresentato per alcuni decenni l’esempio, per molti appassionati e aspiranti piloti, di chi crede in un sogno e lavora duro per raggiungerlo.
Abbiamo scelto di ricordare “Il Tino” riprendendo alcuni passaggi di una intervista che gli feci qualche anno fa, perché credo che nulla meglio delle sue personali parole possano rendere l’idea del personaggio: puro, lucido, diretto. Proprio come le persone ed i piloti di una volta.

In questa seconda puntata l’artista da corsa ci racconta di come riuscì a piazzare, sul disegno dal quale sarebbero poi state riprodotte cartoline pubblicitarie e gigantografie, Stirling Moss al volante della nuova GT Maserati senza avere alcuna fotografia della quale ritrarre l’asso inglese sulla vettura del Tridente.

Il pittore da corsa Alberto Ponno racconta come realizzò, con la sua tecnica airbrush a mano libera e in modo piuttosto rocambolesco, per il Gruppo Ferrari-Maserati il disegno qui rappresentato della 8CTF "Boyle Special", poi riprodotto in cartoline pubblicitarie e gigantografie per l'esposizione a Laguna Seca e Pebble Beach.

Nel 1965 a capo del Governo c'era Aldo Moro, i Beatles pubblicavano Help! e Rubber Soul dominando le classifiche, l'Inter vinceva lo scudetto e Jim Clark si laureava campione del Mondo di F1 su Lotus oltre a vincere la 500 miglia di Indianapolis. Il 10 maggio di quell'anno, sulla pista Junior di Monza prendeva il via la F. 875 Monza, nata dalla volontà di Luigi Bertett e di Romolo Tavoni di creare una serie formativa realmente alla portata di tutti.
55 anni dopo, l'erede diretta di quella categoria calca ancora le piste continuando a dare spettacolo in pista a costi estremamente contenuti.

Alessandro Nannini ci racconta la sua maturazione da talento naturale a pilota professionista in grado di puntare in alto grazie prima all’esperienza in Lancia e poi a fianco di Piquet. Poi, come sempre senza peli sulla lingua, spiega il perché del contratto sfumato con la Ferrari.

Per Frank Williams Monza è come una seconda casa. D’altronde la frequentava già cinquant’anni fa, quando correva  e si arrangiava commerciando in ricambi di auto da corsa, e qui ha trovato amicizie a anche aiuti per la difficile scalata alla F. 1. Le testimonianze di Tino Brambilla, Giancarlo Falletti e Arturo Merzario.

Tullio Abbate oltre che un grande campione di motonautica è anche un innovatore del settore. Ma soprattutto è un grande appassionato di motori e di Formula 1. Molti campioni e tecnici del circus negli anni ‘80 sono passati dal suo cantiere e da casa sua. Tra le amicizie più strette quella con Villeneuve. Ha conosciuto anche Ferrari, da cui ha avuto i motori 12 cilindri per una barca. E poi come dimenticare le sfide in motoscafo con i campioni della F. 1 organizzate da lui sul Lago di Como.

Mario Andretti è una leggenda del motorsport, dove ha corso e vinto praticamente con tutti i tipi di macchine. Ma oltre che un grande campione è una grande persona. Ce l’ha confermato in una intervista alcuni anni fa a Monza, autodromo che lui considera magico, perché è dove è partito il sogno di diventare pilota e dove si è concretizzato con il titolo mondiale di F. 1. Ma anche tanti altri ricordi, come il suo grande ritorno con la Ferrari nel 1982.

Luigi Marchesi in cinquant’anni di attività nel motorsport ha messo le mani su tutte le tipologie di vetture da corsa, dalle Turismo ai mostri Gr. B dei rally, passando per i prototipi della Dakar fino alle monoposto di Formula 1, e lavorato con tantissimi campioni del volante, da Lella Lombardi a Carlos Sainz fino a Valentino Rossi. Con lui ripercorriamo mezzo secolo di emozioni e passioni, raccontando come sono cambiate le corse, spaziando tra le varie categorie.

Messo in bacheca l’ennesimo alloro, il Tricolore GT4 Endurance con la 718 Cayman, con Orlando Redolfi ripercorriamo mezzo secolo di storia Porsche. Grazie all’esperienza diretta del tecnico e pilota bergamasco, conosciamo meglio le caratteristiche tecniche e di guida delle vetture, stradali e da corsa, che hanno reso celebre il marchio di Stoccarda, dalle prime 911 fino ai giorni nostri. Tra i tanti piloti che hanno corso con le sue macchine anche un… certo Toto Wolff.

La scuderia più celebre e vincente al mondo festeggia i 90 anni di attività, durante i quali ha corso praticamente in tutte le più importanti categorie internazionali. Direttamente oppure tramite i clienti sportivi, per i quali tuttora c’è un dipartimento dedicato alla preparazione delle vetture, all’assistenza in pista e all’organizzazione di eventi. Quest’anno tutta una serie di iniziative hanno ricordato questa affascinante storia e le persone che hanno contribuito a scriverla.

Nel giorno della sua scomparsa riproponiamo una intervista che facemmo tre anni fa a Lauda durante il Gran Premio d’Italia, a quarant’anni dal suo tragico incidente al Nurburgring e dal miracoloso rientro proprio a Monza solo quaranta giorni dopo essere stato ad un passo dalla morte. Una breve chiacchierata che, a differenza di come veniva dipinto, mostra un lato molto umano del campione austriaco.

Don Luigi Avanti coniuga bene la fede religiosa con quella motoristica, abbinando la passione per le automobili alla solidarietà. Nel suo oratorio da 25 anni organizza, con il Club Clay Regazzoni, una mostra di auto sportive a scopo benefico, l’occasione per mettersi al volante di Ferrari o Maserati, mentre tutti i giorni guida la sua 147 GTA da 290 cv, “vettura laboratorio” sviluppata negli anni dall’amico Santino Balduzzi, il compianto “mago” di Lodi. Ma questo “parroco da corsa” ha pure pilotato delle monoposto in pista.