Da oltre 40 anni il motorsport rappresenta per Audi il banco di prova per le soluzioni tecniche del futuro. Dopo aver introdotto e dominato nei rally con la trazione integrale, vinto Le Mans con motorizzazioni TDI e Ibride, Audi punta ora alla conquista della Dakar con un avveniristico prototipo elettrico e dal 2026 parteciperà al Campionato di Formula 1 con una power unit sviluppata internamente in uno stabilimento dedicato.

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La trazione quattro, icona tecnologica Audi divenuta famosa in tutto il mondo grazie ai successi nel Mondiale Rally negli Anni ’80, il motore TFSI, al debutto in pista nel 2001 a Le Mans e oggi adottato da pressoché tutte le gamme dei quattro anelli, e ancora la tecnologia TDI, best seller del Brand diventata sempre più efficiente e performante grazie all’impegno nell’endurance, sono solo alcuni degli esempi di come Audi sviluppi soluzioni avanguardistiche nelle competizioni per poi destinarle alla produzione di serie. Un approccio condiviso dalla costruzione con materiali leggeri, dai gruppi ottici a LED, dai proiettori con tecnologia laser e da molteplici innovazioni che hanno dovuto dimostrare di essere all’altezza in gara prima di approdare alla strada.

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Audi, prima Casa automobilistica ad aver vinto la 24 Ore di Le Mans con un modello a propulsione ibrida, ora concentra la propria attenzione sulla tecnologia e-tron, favorendo il travaso di soluzioni hi-tech a vantaggio della nuova gamma full electric. Nel 2023, Audi punterà alla vittoria assoluta alla Dakar, il rally raid più difficile al mondo, schierando al via la seconda generazione del prototipo elettrico Audi RS Q e-tron, che nel 2022 è stato in grado di conquistare 4 vittorie e 10 podi di tappa al debutto assoluto in gara.

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La Dakar conferma l’approccio pionieristico Audi alle competizioni, in quanto teatro dell’introduzione della propulsione elettrica con range extender, una tecnologia mai utilizzata prima in un frangente tanto probante, in attesa del debutto in Formula 1, previsto nel 2026. Audi affronterà la massima serie dell’automobilismo sportivo con un propulsore hi-tech caratterizzato da un elevato livello di elettrificazione rispetto allo standard odierno e dall’utilizzo d’innovativi carburanti sostenibili.

Evoluzione continua: la trazione quattro dai rally alla pista

Escludendo il periodo antecedente la Seconda Guerra Mondiale, caratterizzato dai successi nei Grand Prix degli Anni ‘30 delle monoposto Auto Union con al volante piloti del calibro di Hans Stuck, Bernd Rosemeyer, Achille Varzi e Tazio Nuvolari, la storia Audi nel motorsport inizia con Audi quattro.

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Nel 1981, Audi quattro esordì nei rally in occasione dello Jänner Rallye in Austria. Fu la prima vettura 4WD a schierarsi al via del Mondiale. Dal 1982 al 1984 Audi conquistò quattro titoli, due piloti e due costruttori, nel Campionato del Mondo Rally.

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Dopo l’abolizione del Gruppo B nei Rally nel 1985, a seguito dei gravi incidenti, Audi utilizzò ancora la Quattro Sport per gare speciali come la Pikes Paek. Per l’edizione 1987, dopo le tre vittorie conquistate nel 1984 e 1985 con Michele Mouton e nel 1986 con Bobby Unser, i tecnici di Ingolstadt realizzarono la massima evoluzione della Quattro Sport, denominata S1 E2, con grandi alettoni e motore da 600 Cv che permise a Walter Rohrl di completare il poker di successi stabilendo anche il nuovo record del tracciato infrangendo la barriera degli 11 minuti.

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Quindi la Casa dei quattro anelli decise di scendere anche in pista con la trazione integrale: prima con Audi 200 quattro e Audi 90 quattro IMSA-GTO negli Stati Uniti, poi nel 1990 e nel 1991 con Audi V8 quattro, con la quale vennero conquistati due titoli piloti nel DTM, il Campionato Tedesco Turismo.

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Infine, con Audi A4 nella serie Super Touring dedicata alle vetture strettamente derivate dalla serie. Nel 1996, Audi A4 quattro vinse il campionato in sette Paesi.

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A seguito del bando della trazione integrale dalle competizioni Turismo, Audi si dedicò ai prototipi, dando lustro al claim “All’avanguardia della tecnica”. Nel 1999 debuttò con Audi R8 Sport a Le Mans, la gara endurance più difficile al mondo, conquistando il terzo gradino del podio al primo tentativo. Negli anni successivi Audi R8 dimostrò di essere la vettura da battere. Dal 2000 al 2002 la Casa dei quattro anelli mise a segno una storica tripletta, grazie anche alla tecnologia TFSI, turbo a iniezione diretta della benzina, utilizzata per la prima volta nel 2001 e successivamente introdotta nella produzione di serie. Nel 2004 e nel 2005 le vetture affidate ai team privati regalarono ad Audi altre due vittorie sul circuito di Le Mans. Con 63 vittorie complessive in 80 gare, Audi R8 si è guadagnata di diritto un posto nella storia del motorsport.

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Tecnologia Audi TDI: la prima vittoria del Diesel a Le Mans

L’approccio avanguardistico del Brand all’attività sportiva trovò ulteriore conferma nel 2006, quando Audi R10 TDI fu la prima vettura da competizione con motore Diesel a trionfare alla 24 Ore di Le Mans. Nel complesso, a Le Mans la tecnologia Audi TDI si impose per ben otto volte. Con Audi R10 TDI, la Casa dei quattro anelli vinse ancora sul circuito de la Sarthe nel 2007 e nel 2008. Non solo, il prototipo Diesel conquistò tre volte di seguito la American Le Mans Series e nel 2008 anche la Le Mans Series europea.

Con Audi R15 TDI, nel 2010, Audi festeggiò una tripletta nella 24 Ore di Le Mans più veloce di tutti i tempi, stabilendo il nuovo record sulla distanza, tuttora imbattuto. La tecnologia Audi TDI ha vinto a Le Mans anche nel 2011, nel 2012, nel 2013 e nel 2014, anno in cui il Marchio ha festeggiato la tredicesima vittoria su 16 gare disputate. Successi ottenuti anche grazie ai continui primati in materia d’efficienza energetica: durante l’epoca TDI, nell’arco di un decennio, Audi ha ridotto il consumo di carburante del 46%.

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Dal punto di vista tecnico, molte sono state le innovazioni, in primis le Audi laser light. Gli abbaglianti laser, dalla portata straordinaria, hanno debuttato a Le Mans nel 2014 con Audi R18 TDI e sono oggi disponibili per molteplici modelli dei quattro anelli di gamma media e superiore.

Endurance e Formula E: l’inizio dell’era e-tron

Con la prima vittoria di una sportiva ibrida alla 24 Ore di Le Mans del 2012, Audi ha dimostrato ancora una volta la propria vena pionieristica. Sul circuito de la Sarthe, Audi R18 e-tron quattro è rimasta imbattuta per tre anni di seguito: 2012, 2013 e 2014. I titoli piloti e costruttori conquistati dal prototipo ibrido nel Campionato del Mondo Endurance (WEC) 2012 e 2013 sono gli ultimi vinti da Audi che, nel 2016, ha abbandonato le gare di durata.

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Nella stagione 2017 la Casa dei quattro anelli ha rinnovato la propria presenza in ambito sportivo. Il Brand ha dimostrato di essere al vertice non solo nel DTM, ma anche in due discipline entrate per la prima volta nel portfolio del Marchio. Audi ha infatti sostenuto il team di rallycross di Mattias Ekström, che nel 2016 ha dominato il Campionato Mondiale Rallycross FIA, e nella stagione 2017/2018 è subentrata in veste ufficiale al team ABT in Formula E, massima serie dell’automobilismo sportivo a zero emissioni. Prima Casa tedesca a correre nella serie, dopo il titolo piloti nel 2016/2017, vinto dal pilota Lucas di Grassi, Audi ha conquistato nel 2017/2018 il titolo costruttori.

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Il presente-futuro: Dakar e Formula 1

Parallelamente all’evoluzione sostenibile dell’offerta di serie, Audi prosegue nell’elettrificazione dell’impegno sportivo: un processo iniziato nel 2012 nell’endurance, proseguito in Formula E e ora giunto alla sfida del deserto. Dopo aver conquistato quattro vittorie e dieci podi di tappa alla Dakar 2022, esordio assoluto per l’innovativo prototipo elettrico con range-extender Audi RS Q e-tron, a marzo 2022 è arrivato il primo, storico, successo nei rally raid, una disciplina motoristica totalmente nuova per il Brand, trionfando all’Abu Dhabi Desert Challenge.

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A settembre ha debuttato lo step evolutivo di Audi RS Q e-tron, la vettura da competizione Audi più evoluta e complessa di sempre, denominato E2: una sigla che evoca la fase finale di sviluppo della leggendaria Audi Sport quattro Gruppo B degli Anni ’80. Audi RS Q e-tron E2, che sarà schierata al via della Dakar 2023, è caratterizzata da una carrozzeria totalmente nuova che ad un’aerodinamica affinata contribuisce al contenimento delle masse e al ribassamento del baricentro. L’elettronica alla base del sistema di gestione dell’energia garantisce una superiore efficienza anche in condizioni limite, oltre ad abbassare le emissioni del 65%, mentre gli equipaggi possono contare su di un abitacolo più spazioso e funzionale.

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Parallelamente all’impegno nei rally raid, Audi ha annunciato l’entrata in F1, classe regina del motorsport. Dal 2026, la Casa dei quattro anelli parteciperà al Campionato mondiale FIA di Formula 1 con una power unit appositamente sviluppata. Il progetto avrà come centro nevralgico il Competence Center Audi Motorsport di Neuburg, nei pressi di Ingolstadt. È la prima volta da oltre dieci anni che un propulsore di Formula 1 viene realizzato in Germania. Fattori determinanti per la partecipazione di Audi alla classe regina del motorsport sono le nuove regole tecniche, che si applicheranno dal 2026 e che prevedono un livello superiore di elettrificazione rispetto allo standard odierno e l’utilizzo di innovativi carburanti sostenibili.

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Proprio in questi giorni la casa tedesca fa sapere che iniziano i lavori di ampliamento del Competence Center Audi Motorsport di Neuburg an der Donau, dove verrà realizzata la power unit per la Formula 1 nel 2026. Nel nuovo edificio di circa 3.000 metri quadri, oltre a innovativi banchi prova, sono previsti locali per il confronto tra i tecnici, un'officina meccanica e postazioni di lavoro per circa 60 collaboratori. Il complesso di Neuburg è certificato carbon neutral quanto ad approvvigionamento termico ed energetico: il sito è riscaldato grazie a calore di scarto industriale e alimentato mediante energia rinnovabile prodotta da centrali idroelettriche. La FIA (Federazione Internazionale dell'Automobile) ha conferito all’impianto il massimo riconoscimento, tre stelle, per la conservazione e sostenibilità ambientale. Nel medio periodo, Audi mira ad alimentare il progetto F1 mediante energia rinnovabile interamente prodotta presso il complesso di Neuburg. Attualmente sono stati destinati al progetto Formula 1 circa 220 collaboratori, che diventeranno oltre 300 entro la metà del 2023.

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