Secondo i tecnici Brembo l’Hungaroring rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. La tortuosità del tracciato, la scarsità dei punti in cui sorpassare e la presenza di molte curve a 180 gradi lo fanno somigliare ad un grande kartodromo, una sorta di GP Monaco ma senza muretti. L’assenza di lunghi rettilinei pone però un importante limite al raffreddamento dei freni. Ad ogni giro dell’Hungaroring i piloti di Formula 1 azionano l’impianto frenante 11 volte, per un totale di 14 secondi e mezzo al giro, equivalenti al 19 per cento della durata del Gran Premio. Il valore è elevato ma durante il GP Monaco, seppur su un tracciato più corto di un km rispetto la pista ungherese, le frenate sono 12 e si traducono nel 25 per cento della durata del GP nel Principato. Le 11 frenate del GP Ungheria sono contraddistinte da valori molto differenti tra loro, specie per le decelerazioni: in 4 curve si superano i 4,5 g, altrettante spaziano tra 3 e 4 g e nelle restanti si resta al di sotto di 2,8 g. Singolare è l’utilizzo dei freni in 4 curve consecutive, dalla 11 alla 14, anche se per nessuna di queste lo spazio di frenata supera i 90 metri. Delle 11 frenate del GP Ungheria 4 sono considerate impegnative per i freni. La più impegnativa è quella che precede la prima curva: per passare da 317 km/h a 95 km/h i piloti devono frenare per 2,7 secondi con un carico di 151 kg sul pedale del freno, durante i quali subiscono 4,8 g di decelerazione. In quell’arco di tempo le monoposto percorrono 120 metri.