Nel variegato mondo delle auto d’epoca esistono varie correnti di pensiero, sia per quanto riguarda la conservazione delle automobili sia nel caso si debba procedere con un restauro. I puristi ammettono solo due possibilità: restauro conservativo oppure, se necessario date le condizioni in cui si trova la vettura, parziale o totale ma sempre nel completo rispetto dell’originalità, cercando di salvaguardare il più possibile i particolari originali effettuando il corretto trattamento dei materiali. I meno intransigenti, invece, arrivano a concedere qualche piccola libertà in nome dell’affidabilità e ottimizzazione della fruibilità della vettura, spingendosi fino al miglioramento delle prestazioni dinamiche dell’automobile in questione.

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Le “Special”

Ma c’è un ulteriore segmento, peraltro in crescita, quello delle cosiddette “Special”, a sua volta piuttosto ampio e variegato: dagli estremi delle hot road alle versioni, molto più vicine all’originalità, che si rifanno alle elaborazioni dell’epoca oppure ad alcune variazioni sul tema, per quanto riguarda meccanica o estetica e interni, pur restando “aderenti” all’originalità di base del modello in questione. Variazioni il più delle volte richieste dal cliente stesso, perciò proprio in questo caso la capacità del professionista è quella di proporre modifiche in grado di soddisfare le aspettative ma in linea con lo spirito della vettura.

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É il caso della Giulia Sprint GTA 1600 allestita da Alfa Delta in funzione delle richieste del proprietario della vettura. La GTA in questione vantava un passato nelle competizioni, che gli aveva riservato alcune botte riparate non proprio a regola d’arte, così come negli anni a seguire era stata piuttosto “pasticciata” sia a livello di carrozzeria sia di meccanica. Poi è rimasta inutilizzata per anni, fortunatamente in un luogo riparato, evitandole così guai peggiori. L’attuale proprietario ha quindi deciso per un restauro completo, riportando la vettura in versione stradale mantenendo però il suo DNA e passato sportivo.

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La GTA è stata completamente smontata, separando la meccanica, poi revisionata completamente con la sostituzione di molte parti per tornare alla corretta originalità, dalla scocca inviata presso uno specialista per essere sverniciata ad acqua, trattamento ideale per non “incidere” sui lamierati soprattutto in alluminio evitando deformazioni, in modo tale da verificare l’effettivo stato dell’ossatura e fondi, in lamiera di acciaio, e dei pannelli in alluminio.

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Come evidenziato nel corso della prima ispezione, l’ossatura ed i pannelli in acciaio non erano stati intaccati dalla corrosione, mentre la pelle esterna in alluminio oltre alle riparazioni effettuate non a regola d’arte, con allineamento molto approssimativo delle superfici, presentava danneggiamenti nelle aree di connessione tra i due materiali tramite rivetti e, dulcis in fundo, alcune modifiche non corrette come l’aggiunta di codolini posticci sui passaruota per “compensare” l’allargamento delle carreggiate.

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Cura della pelle

Dato il cattivo stato generale della carrozzeria, soprattutto nelle aree di collegamento tra l’ossatura in acciaio ed i pannelli in alluminio, che, se non isolata perfettamente può creare corrosione, i tecnici Alfa Delta hanno scelto di staccare interamente la pelle esterna in alluminio procedendo alla sostituzione di tutta la parte anteriore, parafanghi e pelli portiere e cofano motore. Parti realizzate a mano per ottenere la necessaria precisione di accoppiamento. Infatti, durante le varie fasi di modellatura e applicazione delle pelli sono stati effettuati montaggi di prova dei vari particolari mobili per verificare accoppiamenti e arie.

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Rosso Alfa 501

Nel frattempo, sono stati applicati i supporti delle guide sedili anteriori, tubolari quadrati obliqui saldati al fondo, asportati a suo tempo per l’utilizzo in corsa. Di questa attività rimangono le piastre di fissaggio, saldate, della gabbia di sicurezza, rimossa invece per questa “nuova vita”. Quindi la scocca è stata portata presso la Carrozzeria 2000 di Cerro Maggiore, che si è occupata della preparazione e verniciatura.

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Le superfici sono state accuratamente pulite con un prodotto sgrassante per eliminare i residui delle lavorazioni precedenti; quindi, si è partiti stendendo un leggero velo di stucco solo su alcune parti di accoppiamento, poi lisciate con carta abrasiva a grana 400 e 500. A questo hanno fatto seguito due strati di fondo, epossidico e catalizzato, lisciati con vari passaggi con carta abrasiva fino alla grana 1000, in modo tale da garantire l’allineamento perfetto delle superfici e l’eliminazione di qualsiasi imperfezione.

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Dopo avere sigillato con apposito mastice l’accoppiamento dei lamierati, del fondo con tunnel centrale e le parti scatolate laterali, sulla parte inferiore della scocca e dei passaruota è stato steso un leggero strato di antirombo catalizzato protettivo.

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Quindi si è passati alla verniciatura, con due strati di vernice “Rosso Alfa 501” in rapida successione, asciugati prima con passaggio in forno e poi lasciati cristallizzare per una settimana prima della lucidatura finale, con un primo passaggio leggero con macchinetta e successivamente manuale.

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Ritorno alle origini

Tornata in Alfa Delta, la GTA è stata presa in consegna da un tappezziere di fiducia che ha realizzato ex novo i rivestimenti interni simili agli originali, sia per quanto riguarda imbottiture e rivestimenti dei sedili, su intelaiatura originale, sia dei particolari pannelli portiere, di colore antracite con profili in alluminio fini e maniglie interne a cinghietta intrecciata, così com’è particolare la plafoniera, senza maniglie di “ancoraggio” passeggeri.

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La plancia è stata ripristinata, coprendo i fori anomali, e riverniciata, replicando colore e tipologia simile alla goffratura come in origine, così come sono stati rigenerati gli strumenti originali Veglia, con fondo scala del tachimetro a 220 km/h e quella contagiri senza limite del fuorigiri in rosso, mentre il volante è stato sostituito con un bellissimo originale Hellebore restaurato, con le classiche tre razze in metallo forato, corona in legno e fissaggio tramite sette bulloncini.

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È stato ripristinato il circuito di riscaldamento, con l’applicazione all’interno del quadro di comando, così com’è stato riposizionato il posacenere sul tunnel centrale e sostituito il blocchetto di accensione alla sinistra del volante. L’allestimento dell’abitacolo è stato completato con la sostituzione delle superfici in vetro, e relative guarnizioni, in luogo di quelle in plexiglass montate per l’utilizzo in corsa, con finestrini scorrevoli orizzontalmente.

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Scarpe racing

Nel frattempo, i tecnici di Alfa Delta si sono concentrati sui particolari esterni. Innanzitutto, sono stati rigenerati i bellissimi cerchi in lega Campagnolo originali da 7x14”, calzati con pneumatici Dunlop Racing con spalla alta come gli originali, che contribuiscono a dare il perfetto stile vintage.

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Rigenerate anche la griglia anteriore, composta da una retina in acciaio stile racing con profilo ai bordi, e le cornici dei fari anteriori, invece sostituiti, mentre i gruppi ottici posteriori sono stati rigenerati cromando la particolare base in zama e lucidando le plastiche. Il classico scudetto Alfa Romeo anteriore centrale è stato lucidato, così come i profili e fregi.

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“Special” con eleganza

Le modifiche che fanno di questa GTA 1600 una “special” sono estetiche, con poche differenze che mantengono l’eleganza di base facendo trasparire al contempo la grinta sportiva, ma soprattutto meccaniche. Alla voce estetica non passa inosservata la mancanza dei paraurti, proprio come avviene sulle vetture da corsa. D’altronde già all’epoca in Autodelta avevano previsto che una parte di clienti sportivi potesse utilizzare la stessa GTA che utilizzavano quotidianamente anche per recarsi sui campi di gara, metodo assai diffuso in quel periodo, perciò avevano già realizzato un supporto dedicato per le luci targa. I tecnici Alfa Delta hanno ricostruito quel supporto esattamente come l’originale. Un tocco che può apparire minimo, ma in realtà regala una grande differenza come colpo d’occhio.

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Assetto regolabile

Decisamente più consistenti le differenze “nascoste” per quanto riguarda la meccanica, in linea con quanto desiderato dal cliente che voleva mantenere, anzi migliorare, le performance pur adattandole all’utilizzo stradale. Completamente rivisitata la parte ciclistica, sia per riportarla all’originalità sia per ottimizzare l’assetto. Innanzitutto, sono stati realizzati ex novo, come gli originali ricavandoli dal pieno dato che sono introvabili, i particolari fuselli anteriori della GTA.

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Inoltre, i bracci superiori sono realizzati in modo tale da poter effettuare la regolazione della campanatura, mentre al posteriore è stato mantenuto il tipico “slittone” utilizzato nelle competizioni. L’assetto è completato da ammortizzatori Bilstein e molle Eibach separate. 

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Anche l’impianto frenante è stato completamente revisionato, con la sostituzione di vari elementi, tra cui il servofreno, i dischi freno e le pinze, montando delle Dunlop originali revisionate. Tutte le tubazioni sono state sostituite, sia quelle metalliche in rame sia i raccordi ed i terminali flessibili in gomma.

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Cuore generoso

Il motore è stato completamente smontato, mantenendo sia il monoblocco che la testata, sulla quale però si è reso necessario un accurato lavoro per ripristinare il corretto diametro dei condotti di aspirazione. Questi erano stati ampliati in misura eccessiva, perciò sono stati nuovamente imboccolati e stuccati con apposito stucco ceramico per ottenere, con la successiva lavorazione di lisciatura, il diametro corretto. Sul monoblocco sono stati rifatti i piani e accuratamente puliti tutti i passaggi di liquido refrigerante e lubrificante.

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Quindi il motore è stato preparato secondo le specifiche normalmente utilizzate per i motori delle GTA da corsa Alfa Delta, con albero motore da corsa, bilanciato insieme al volano e blocco frizione da corsa, alberi a camme spinti, mentre per i carburatori sono stati mantenuti quelli originali Weber 45 DCOE14, completamente revisionati, con tromboncini di aspirazione.

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Anche i collettori di scarico sono rimasti quelli originali, conici, opportunamente ripristinati, mentre l’impianto di scarico è in acciaio inox, del diametro di 60 mm, con due silenziatori.

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Il motore è stato completato applicando il coperchio delle punterie in magnesio, così come coppa olio e sottocoppa originali, riverniciate. Per l’impianto di raffreddamento sono stati utilizzati i radiatori olio e acqua originali, realizzando un apposito convogliatore in sei parti come l’originale. Al termine di questa cura il bialbero 1.600 preparato da Alfa Delta eroga 170 CV, a livello delle migliori GTA da corsa pur adeguato per garantire divertimento ma al tempo stesso una fruibilità di utilizzo nella guida stradale.

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Anche la trasmissione è stata completamente revisionata, sia il cambio sul quale è stata montata la campana frizione in magnesio, sia il differenziale dotato di autobloccante, mentre i semiassi sono stati sostituiti con altri originali GTA. Infine, è stato sostituito il serbatoio benzina originale.

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