Un vecchio detto delle corse recita che alla prima curva non si vince mai una gara, di sicuro la si può perdere. È quello che è successo a Max Verstappen che al via si è trovato fuori dalla linea ideale visto che Oscar Piastri era riuscito a occupare tutto lo spazio disponibile. Piuttosto che alzare il piede, l’olandese ha tirato dritto, senza cedere la posizione al pilota della McLaren. Risultato: cinque secondi di penalizzazione e gara compromessa visto che al traguardo Piastri ha vinto per poco più di due secondi.
Di Paolo Ciccarone – RMC Motori
Come dire una occasione sprecata per Verstappen, frutto del suo carattere e del suo intendere le corse a gomitate. Un minimo di testa e avrebbe portato a casa la seconda vittoria stagionale. Invece siamo qui a contare la terza vittoria di Piastri, ora leader del mondiale con 99 punti, e la cronaca annovera il primo podio della stagione per la Ferrari grazie a Charles Leclerc che ci ha dato dentro dalla prima curva fino all’ultimo, quando quasi in volata ha saputo resistere a Norris in rimonta con la McLaren.
Una soddisfazione per la Ferrari, per Leclerc e uno spiraglio per il futuro nella speranza che la strada imboccata sia quella giusta. Almeno per Leclerc, perché Hamilton settimo era e settimo è rimasto fino alla fine, dietro alle due Mercedes di Russell e del bravo Antonelli. Entrambe le monoposto tedesche hanno patito il surriscaldamento delle gomme e perso ritmo sufficiente per salire sul podio con Russell e mettere Antonelli davanti a Leclerc, cosa che a un certo punto sembrava quasi fattibile.
Da Jedda il mondiale riparte verso Miami, altra pista cittadina, con la McLaren che non sbaglia un colpo anche se stavolta in maniera meno netta rispetto al passato e con Verstappen capace di ribaltare dopo sette giorni il risultato, scadente, del Bahrain. Segno che su certe piste la Red Bull c’è ancora e che i divari ridotti fra i primi quattro team, consentono capovolgimenti di fronte per la vittoria. Cosa che al momento sfugge alla Mercedes, che sulla distanza patisce il degrado gomme, e la Ferrari che in gara fa vedere qualcosa di meglio rispetto alle qualifiche.
E poi, sempre parlando di Maranello, c’è il grosso dubbio Hamilton, perché vederlo stare lontano dai muretti, quasi timoroso alla guida, fa a pugni con quello che ha mostrato Leclerc. Va bene l’essere più anziano, ma l’esperienza non si inventa e pare strano questa situazione in cui uno sgomita e l’altro patisce. Vedremo nelle prossime gare se cambia qualcosa o se sarà il caso di preoccuparsi.
Per ora la McLaren domina, anche se a margini ridotti, e Norris che doveva essere il favorito, dopo l’incidente del sabato in prova e alcuni svarioni in gara (i commissari non lo hanno penalizzato per aver tagliato la riga bianca in uscita box, cosa avvenuta in passato in altre occasioni per altri piloti) fa capire come ritrovarsi in casa il ragazzino come Piastri, che non sbaglia un colpo, a sto punto può essere davvero la chiave di volta del campionato: perché se Norris continua così in un altro paio di gare, diventare il numero 2 della McLaren è un attimo. Ammesso che non lo sia già…