Formula 1, atto quinto. Come recita il capitolo n.5 dei 10 Comandamenti, non uccidere. E qui Verstappen, che sta uccidendo il campionato, non è al momento perseguibile per legge. A meno che, vista la superiorità, non si decida di dargli il titolo, le coppe e l’assegno relativo, e si lasci gli altri a duellare come si deve.

Di Paolo Ciccarone –  RMC Motori

 

Capitolo 5, non uccidere. La speranza di vedere una Ferrari vincente. Perché gara dopo gara, con l’illusione australiana della vittoria di Sainz, qui di progressi non se ne vedono ancora. Colpa del format con la sprint e le qualifiche a seguire, colpa del freddo, delle gomme dure, dell’asfalto di Shangai, delle cavallette che hanno invaso il paddock o di chi sia, al solito si arriva ad arrancare. Mah, mistero. Non lo è invece il rapporto a due Sainz Leclerc. Dopo l’antipasto del sabato, con toccatina spagnola al monegasco, domenica replica del monegasco allo spagnolo. Risultato, due posizioni perse con Russell e Hulkenberg che stanno ancora ridendo sotto al casco per il regalo. Siamo in attesa del grande botto, che arriverà, eccome se arriverà.

Il resto del GP? Zhou da libro cuore: arriva terz’ultimo ma è una vittoria. Vent’anni fa era in tribuna col cappellino Ferrari e bandierina, oggi in pista con un motore Ferrari. Primo cinese in una gara di F.1 cinese. E i 300 mila in delirio per lui. Figurarsi se fosse salito sul podio, a Shangai avrebbero fatto impallidire le feste di Napoli per lo scudetto.

I tosti? I nonni Alonso e Hamilton. Il primo sogna alla prima curva, uccella Perez, insidia Verstappen, poi molla il colpo perché l’Aston Martin oltre a non avere il passo manco ha le gomme (dure) per cui si passa alle morbide e poi medie, con un recupero che però gli toglie la soddisfazione del podio.

Hamilton invece partiva dal centro di Shangai, era là talmente indietro che Sargeant orgoglioso ha scritto alla mamma “guarda che bravo tuo figlio, parte a fianco di Hamilton” con la mamma che deve avergli detto “metti la maglia di lana che lì fa freddo”. Ebbene, nonostante le lamentele “gomme sbagliate”, “gomme di m”, “gomme e strategia di m”, alla fine da 18.mo arriva in zona punti, nemmeno troppo lontano da Russell che era là davanti. Ovvero, l’esperienza col manico sono sempre una bella soluzione.

Chi non ha esperienza e forse manco il manico, tale Stroll, si esibisce in un tamponamento a catena che coinvolge Ricciardo, Hulkenberg e i commissari che stavano facendo uno spuntino, perché lo spostamento d’aria gli ha fatto saltare la schiscetta con la merenda. Ma Ricciardo è quello che ormai sembra paperino: non solo tamponato, non solo ritirato, ma pure multato e cazziato. Ha superato Hulkenberg con la safety car, cosa che Nico aveva fatto su Ricciardo. Solo che il tedesco era autorizzato dai commissari a riprendere la posizione, Daniel no. Tre posizioni in griglia a Miami e Ricciardo può partire direttamente dalla Shoreline Drive, in riva al mare. Tanto non dovrebbe trovare traffico la domenica pomeriggio. Alla prossima.