La perdita improvvisa di aderenza, magari su strada bagnata, oppure la necessità di effettuare un rapido scarto di traiettoria per evitare un ostacolo improvviso. Situazioni che un tempo, molto probabilmente, avrebbero portato la vettura a sbandare finendo fuori strada oppure contro una barriera di contenimento causando, magari, lesioni gravi o morte. Quasi 25 anni fa, una invenzione pioneristica, il sistema elettronico di stabilità ESP che Bosch e Daimler-Benz introdussero per la prima volta sui veicoli di Classe S nel 1995, ha finalmente in gran parte risolto, o per lo meno limitato, questo problema. La grande svolta, però, si verificò nel 1997, a seguito del leggendario “test dell’alce” nel quale una Mercedes Classe A si ribaltò effettuando una brusca sterzata. Sulla scia di quell’episodio la Casa tedesca decise di dotare di serie i propri veicoli del sistema ESP. Da allora molte case automobilstiche hanno seguito l’esempio e dal 2014 all’interno della UE il sistema è diventato obbligatorio per tutte le autovetture ed i veicoli commerciali di nuova immatricolazione, così come in tanti altri paesi nel mondo tanto che si calcola che oggi l’82% dei veicoli ne sia provvisto. Con benefici tangibili, perché secondo le stime dei ricercatori Bosch in questi 25 anni il sistema ESP ha salvato circa 15.000 vite. La clip animata illustra com’è fatto e come funziona.