In mancanza di dati reali, dato che la Formula 1 manca da 36 anni dal circuito olandese che nel frattempo è stato sostanzialmente modificato, ci si attiene a quelli ottenuti al simulatore. Secondo i tecnici Brembo il rinnovato tracciato di Zandvoort è considerato mediamente impegnativo per l’impianto frenante, tuttavia non mancano gli elementi di possibile criticità. Tra questi il banking di circa 19 gradi, più del doppio rispetto a Indianapolis, delle curve 3 e 14. Ciò si ripercuote sul set up delle monoposto che a sua volta condiziona il funzionamento dei freni. I piloti utilizzano i freni in 9 delle 14 curve, per un totale di 12,3 secondi a giro, e tra queste non figura l’ultima curva sia per la sua inclinazione sia per gli oltre 90 km/h persi nata più temuta è quella che precede la curva 11, nonostante un picco di velocità inferiore alla prima curva dopo il traguardo. La decelerazione, però, è maggiore perché le monoposto passano da 313 km/h a 99 km/h in soli 105 metri. Per riuscirci hanno bisogno di 2 secondi e 25 centesimi di secondo, durante i quali i piloti esercitano un carico di 139 kg sul pedale del freno e subiscono una decelerazione di 4,8 g.