Nell’autunno del 2004 BMW lancia la quarta generazione della M5, la E60 Berlina a cui farà seguito la versione Touring E61, che per molti versi rappresenta un punto di partenza perché grazie il perfetto mix tra prestazioni e lusso estremizza il concetto di auto sportiva riferito ad una berlina. Quindi, piacere di guida ai massimi livelli pur garantendo un ottimo comfort nell’utilizzo quotidiano. E la classica eleganza senza rinunciare a dettagli che richiamano l’indubbio carattere sportivo: paraurti con spoiler e prese d’aria maggiorate, minigonne e griglie laterali cromate, cerchi in lega da 19” e quattro terminali di scarico. Ma il vero pezzo forte è celato sotto al cofano: per la prima volta BMW monta un motore V10.

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Si tratta del motore S85, un V10 di 4.999 cc con angolo tra le bancate di 90°, dotato di una raffinata gestione elettronica e del dispositivo Doppio Vanos, con 10 corpi farfallati. Un motore a corsa breve, che dà il meglio di sé agli alti regimi: la potenza massima di 507 CV viene raggiunta a 7.750 giri/min, con il regime massimo di rotazione fissato a 8.250 giri/min, mentre la coppia massima di 520 Nm viene erogata a 6.100 giri/min, per uno scatto 0-100 km/h in 4,5 secondi e una velocità massima, autolimitata, di 250 km/h. Dati che fanno della BMW M5 la berlina sportiva più potente mai costruita fino ad allora.

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Inoltre, i tecnici bavaresi avevano posto particolare cura nello sviluppo di questo motore, perciò appariva molto difficile poter migliorare queste prestazioni senza stravolgere il propulsore. Ma le sfide sono il pane quotidiano di cui amano cibarsi i tecnici Supersprint e più la sfida si fa dura più la pietanza diventa gustosa. Detto fatto, giusto il tempo di mettere le mani su una delle prime M5 in circolazione e, già nel corso delle prime verifiche eseguite nell’area sviluppo, i tecnici mantovani appuravano che soprattutto per quanto riguardava i collettori c’era ampio margine di miglioramento.  

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Il team di Ricerca e Sviluppo si è messo subito all’opera e, nell’arco di circa un mese, dopo avere studiato approfonditamente le caratteristiche del V10 S85, ha progettato, sviluppato tramite numerose prove che hanno richiesto un altro mese di tempo, e realizzato un sistema di collettori tubolari e impianto di scarico totalmente nuovi, con l’obbiettivo di estrarre il meglio possibile dal V10 bavarese.

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Obbiettivo pienamente centrato, perché come hanno dimostrato i risultati dei test al banco prova, qui sotto la stampata di una comparativa, si è arrivati ad un picco di potenza massima di 550 CV, oltre 40 in più rispetto alla versione originale tramite l’adozione dell’impianto di scarico completo Supersprint. Peraltro, cosa decisamente interessante, lo sviluppo dei singoli tubi dei collettori è stato studiato in modo tale che gli stessi possano essere montati senza dover obbligatoriamente estrarre il motore, come invece necessario con i particolari originali.

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Supersprint ha messo il brevetto sui collettori speciali realizzati per la M5, dato che per compensare la variazione di lunghezza dei vari tubi in funzione del calore è stata studiata una flangia con una speciale guarnizione in grafite che garantisce la tenuta e molle di fissaggio esterne.

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Oltre ai collettori tubolari, i tecnici dell’azienda mantovana sono intervenuti sulla parte anteriore e centrale della linea di scarico, realizzando varie versioni con catalizzatori HJS ad alte prestazioni e collegamento x-pipe che contribuisce a velocizzare il flusso dei gas di scarico.

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Così come sulla parte posteriore con silenziatori che, come tradizione Supersprint, consentono un flusso più diretto possibile dei gas di scarico, a vantaggio di performance e sound. 

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Inoltre, tutti i componenti Supersprint sono realizzati in acciaio inox 304 che, grazie alle proprie caratteristiche di elevata qualità e resistenza, oltre ad una durata pressoché eterna consente di realizzare i particolari con uno spessore inferiore delle lamiere, con indubbio guadagno di peso.

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Il risultato finale è stato molto apprezzato dai preparatori e specialisti del motorsport abituati a lavorare sulle BMW, che fin da subito sono stati concordi nell’affermare che i collettori tubolari Supersprint rappresentino l’applicazione più efficace per rendere ancora più brillante il motore S85, senza che si verifichino episodi negativi in termini di affidabilità.

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