Tra i fratelli Michelin e André Citroen c’è sempre stato, prima di tutto, un rapporto di amicizia personale di lunga data. Il legame tra Bibendum e il Double Chevron è andato consolidandosi nel corso degli anni anche a livello industriale, in particolare ai tempi della DS che era equipaggiata solo con pneumatici Michelin. In questo servizio vediamo gli avveniristici, per l’epoca, e certamente particolari sistemi e prototipi per i test di sviluppo degli pneumatici.

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L’azienda di Clermont Ferrand arrivò a produrre uno pneumatico pensato appositamente per le auto dotate di sospensioni idropneumatiche: lo Xas a disegno asimmetrico, montato di serie su tutte le DS21 incluse le veloci “injection electronique”, che si adattava al punto di aderenza della DS alle varie velocità.

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A conferma della stretta collaborazione, Citroen mise a disposizione dei tecnici Michelin diverse vetture DS, considerate ideali data velocità, tenuta di strada e mole, per portare al limite gli pneumatici sulla pista di collaudo di Clermont Ferrand. Ma oltre alle vetture di serie, per consentire uno sviluppo ancora più spinto degli pneumatici, furono realizzati due prototipi su base DS Break, la versione Station Wagon.

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Spunta la quinta ruota

La prima aveva le sembianze esterne di una vettura di serie, ma all’interno del compartimento posteriore i progettisti avevano alloggiato una quinta ruota collegata allo chassis tramite una sospensione idropneumatica indipendente da quelle principali. Così i tecnici potevano spostare la massa della vettura sulla quinta ruota e sperimentare, viaggiando ad alte velocità, cosa accadeva alla copertura nelle varie condizioni di carico.

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Il collaudatore poteva così vedere direttamente cosa succedeva sul pneumatico e registrare, tramite una miriade di strumenti alloggiati all’interno dell’abitacolo ogni parametro operativo. Questa speciale DS SW fu utilizzata per oltre vent’anni su strade e autostrade francesi, sperimentando generazioni di pneumatici per ogni tipo di automobile.

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Il “Millepiedi”

Il secondo prototipo aveva ancora più dell’incredibile, essendo dedicato a testare pneumatici per veicoli pesanti, come camion e autobus. Per questo compito la DS era stata allungata fino a quasi 8 metri, larga poco meno di 2,5 metri e montata su ben 10 ruote, oltre a quella centrale da collaudare. La nuova “creatura” venne denominata PLR, che sta per Poids Lourd Rapide ovvero “camion veloce”, ma dagli “amici” fu ribattezzata Mille Pattes, che significa “Millepiedi”.

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Questo autentico mostro, della massa totale superiore alle 9 tonnellate che potevano essere scaricate quasi completamente sul pneumatico centrale da testare, grazie a due motori Chevrolet ciascuno di oltre 200 CV era in grado di superare i 180 km/h e viaggiare ad una velocità di crociera di 160 km/h, almeno fino all’esaurimento del carburante contenuto nei due serbatoi da 90 litri ciascuno.

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Una ulteriore prova delle incredibili capacità delle sospensioni idropneumatiche della DS. Costruito nel 1972, il “Millepiedi” ha servito Bibendum fino agli anni ‘90 ed oggi è visibile presso il museo “l’Aventure Michelin” di Clermont Ferrand.

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