Tradizionalmente in questo periodo dell’anno, settimana più settimana meno, andava il scena il Salone di Ginevra. Il primo palcoscenico annuale che aveva il privilegio di annunciare molte delle novità automobilistiche che sarebbero arrivate nei mesi successivi. Un’area espositiva che, nonostante sia stata costantemente ampliata negli anni, è rimasta relativamente piccola se confrontata con quella di altri Saloni, come Detroit, Francoforte o Tokyo, ma pur sempre di alto livello, forse anche per l’atmosfera sofisticata della città svizzera, peraltro sede di tanti altri organismi internazionali. Infatti, il Salone svizzero può vantare una lunga storia: il primo fu ospitato dall’Automobile Club Svizzero (ACS) il 29 aprile 1905, in un seggio elettorale di 1.200 metri.

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Perciò va da sé che tradizionalmente per tutti gli addetti ai lavori del settore auto, soprattutto legato al prodotto ma anche alle attività sportive, la parte iniziale dell’anno fosse impegnata nell’organizzare la partecipazione a questo importante evento. Purtroppo a causa della pandemia legata al Covid-19 sono state cancellate sia l’edizione 2020 sia quella di quest’anno e questo ha creato un ulteriore senso di vuoto, non certo colmato dalle presentazioni virtuali, presso la gran parte degli addetti ai lavori, anche da parte di coloro che non amano particolarmente questi eventi e mal sopportano la pressione legata all’organizzazione e partecipazione agli stessi. Perché indubbiamente l’atmosfera coinvolgente che si respirava nei padiglioni del Salone, l’incontro con le altre persone dell’ambiente e gli appassionati, la curiosità legata alle novità automobilistiche e il fatto di poterle “toccare” con mano, sono tutte sensazioni che mancano.

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Una mancanza che percepiscono in modo intenso in casa Mercedes, che a partire dalla prima edizione non ha mai mancato l’appuntamento ginevrino, presentando molti dei suoi modelli più importanti. Un rapido sguardo al passato riporta alla mente ricordi molto speciali per i responsabili della Stella: quattro date che coincidono con la presentazione di altrettanti modelli che, ciascuno in modo diverso, presentavano caratteristiche particolari che oltre a segnare tappe significative nella storia evolutiva della Stella ne decretarono il successo. 60 anni fa l'eleganza discreta della 220 SE Coupé (W 111) ha entusiasmato il pubblico. Sono passati 30 anni da quando la Classe S serie 140 ha attirato l'attenzione del pubblico a Ginevra. In maniera meno spettacolare, ma comunque di alto profilo per il forte valore in termini di versatilità, 25 anni fa due modelli station wagon suscitarono grande attenzione: nel 1996 Mercedes-Benz aggiunse per la prima volta una variante station wagon sportiva (S 202) alla Classe C. E la Classe E station wagon (S 210), presentata nello stesso momento, offriva una disponibilità di spazio senza rivali.

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Andiamo nello specifico. Nel 1961, una delle coupé più eleganti della storia del Marchio fu esposta sul Lago di Ginevra. Questo esclusivo e lussuoso modello a due porte, insieme alla versione presentata nell'autunno dello stesso anno, è stato poi costruito per undici anni e proposto in una gamma di diverse varianti di motore e trasmissione. Tecnicamente, la 220 SE Coupé era basata sulla berlina “tail fin” e, come per quest'ultima, le era stata assegnata la sigla W 111. L'assemblaggio del pavimento invariato offriva molto spazio per quattro posti e un grande bagagliaio. Tuttavia, il corpo della coupé era di 80 millimetri più basso di quello della berlina, quindi solo la griglia del radiatore e i gruppi ottici anteriori potevano essere trasferiti. Il motore a sei cilindri 2.2 litri sviluppa 120 CV. Coupé e Cabriolet sono ancora oggi modelli ambiti: le versioni successive con motori V8, in particolare, sono tra i classici Mercedes-Benz più ricercati.

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Nel 1991 è la volta della Classe S nella serie 140. Questa prestigiosa berlina di lusso vantava numerose innovazioni, dalla sicurezza e comfort alla sostenibilità. Il comfort di marcia, per esempio, era stato notevolmente migliorato rispetto alla precedente serie 126. Con la 600 SE e la 600 SEL, il primo dodici cilindri della Stella su una vettura di serie ha segnato un picco nelle prestazioni, con ben 408 CV. Con il restyling del 1995, la serie 140 è stata la prima vettura a presentare il programma elettronico di stabilità ESP e, nel 1996, il sistema di assistenza alla frenata (BAS). La berlina è stata prodotta fino al settembre 1998 e oggi è una youngtimer molto apprezzata. A partire dal 2021, in Germania, primi esemplari di questo modello sono classificati come beni di rilevanza storica e hanno diritto all'ambita targa “H”, che sta per “veicolo storico”.

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25 anni fa, al Salone di Ginevra del 1996, Mercedes-Benz presentava la prima Classe C Station Wagon compatta. Tre anni dopo l'introduzione della Berlina (W 202) nel 1993, la gamma di modelli è stata ampliata per includere una versione “da lavoro” sportiva e compatta (S 202). Il volume del bagagliaio compreso tra 465 e 1.510 litri era il più grande disponibile in questa classe di veicoli. Come per le berline, la station wagon era disponibile nelle versioni Classic, Elegance, Esprit e Sport, in tre motorizzazioni a benzina e due Diesel. Nel corso dei facelift, Mercedes-Benz ha aggiornato più volte l'aspetto della berlina e della station wagon. Sono state, inoltre, aggiunte nuove varianti di motore, con la C 43 AMG e la C 55 AMG rispettivamente dal 1997 e 1998, come modelli di punta. La Formula 1 ha utilizzato la C 43 AMG Estate come Official Medical Car.

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Concludiamo questa carrellata con la station wagon della serie 210 di Classe E, presentata al Salone di Ginevra 1996 e caratterizzata dal suo caratteristico doppio faro anteriore, che offriva un volume di carico fino a 1.975 litri, un vero record. Nessuno aveva mai offerto così tanto spazio interno, tanto da essere denominata “T-Modell”, che in tedesco stava per "turismo e trasporti". Ma avrebbe potuto tranquillamente significare “trendsetter”, visto il grande successo che ne rivoluzionò il concetto stesso, posizionandola come emblema del lifestyle e del tempo libero nelle più esclusive località, da Cortina a Porto Cervo. La serie 123 già offriva interni spaziosi e la serie 124 ancora di più. Il controllo automatico del livello delle sospensioni era una dotazione standard. Inoltre, con il terzo sedile a panchina opzionale, rivolto nella direzione opposta a quella di marcia, l'auto diventava una sette posti. La scelta dei motori disponibili variava da 95 CV a 279 CV. La versione AMG E 50 AMG era disponibile anche come station wagon con 347 CV.

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