Dopo GP all’insegna delle polemiche. Chi odia Verstappen propende per la fucilazione (a pernacchie) sul posto per aver preso a ruotate Norris, costringendolo al ritiro mentre l’olandese ha concluso quinto dopo aver riparato la sua macchina. Una volta tanto che la pista offre duelli vecchio stile in un panorama di piloti fregnoni, che dalla linea bianca calpestata, al track limit al “signora maestra tizio mi fa le boccacce” finalmente arrivano due con gli attributi, parte la rissa di accuse e insulti.

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Di Paolo Ciccarone –  RMC Motori

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Immagini AG Photo/Allegritti-Galli

Verstappen non sta simpatico, non lo era Senna, non lo era Schumacher e manco Hamilton, Vettel e Alonso stavano sulle balle ai tifosi da bar, figurarsi uno come l’olandese.

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Risultato, col classico fra i due litiganti il terzo gode, ha vinto quel soprammobile di Russell. Bravo ragazzo, pulito, educatino, tutto in linea e pettinato bene, ma da qui a vederlo come un campionissimo ce ne corre.

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Comunque ha vinto lui ed è andata bene che Piastri sia partito dal centro di Zeltweg invece che dalla seconda fila, sempre per quelle regole del menga dei tagli e delle penalità, altrimenti avremmo visto una vittoria del giovane australiano che, intanto, si è messo dietro Sainz, alla ricerca di un volante per il prossimo anno e tormentato dai dubbi su una decisione che stenta ad arrivare.

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E parlando della Ferrari, ha corso in pratica con una macchina, perché Leclerc è rimasto intruppato al via a panino fra Piastri e Perez e Hulkenberg che gli ha dato una botta dietro, dopo 4 pist stop (strategia o necessità?) il monegasco ha concluso fuori dai punti. La rossa non era la miglior macchina sperata, anzi era dietro a McLaren, che al momento è il top, Red Bull di Verstappen perché Perez sta girando una telenovela sui desaparecidos, e la claudicante Mercedes, un bidone secondo Wolff che però ora è davanti e vince pure, anche se aiutata dalle circostanze.

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Le modifiche miracolose, esaltate dalla stampa amica e dai siti acchiappaclik, hanno partorito una macchina che nei curvoni austriaci saltava come una cavalletta, ricordo dei tempi bui. A Silverstone vedremo meglio, sperando si tratti solo di regolazioni ottimali da trovare e non di un problema di base. Perché se va avanti così il buon Fred Vasseur lo vedremo sorridere solo alle vittorie di Mercedes col suo amico Toto Wolff o quelle McLaren coi quali celebra i risultati. Di questi tempi meglio tenere i piedi in qualche scarpa, non si sa mai…

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