In contemporanea con l’uscita nelle edicole del numero di novembre di Automobilismo d’Epoca, che vi suggeriamo di recarvi ad acquistare perché potrete trovare l’articolo a carattere più generale sull’evento, pubblichiamo il racconto specifico della nostra partecipazione alla Targa Florio Classica 2021. A distanza di tre anni dall’ultima partecipazione, nel 2017, abbiamo ricomposto l’equipaggio  Eugenio Mosca e Simone Tacconi per tornare alla Targa Florio Classica, edizione numero 105 intitolata ad uno dei grandi interpreti de “La Cursa”, Nino Vaccarella.

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Non essendo noi degli specialisti della Regolarità, abbiamo voluto impreziosire questa nostra partecipazione con tutta una serie di messaggi legati a “La Cursa”, dettati dalla passione. Per l’occasione, abbiamo tirato fuori dal garage una Porsche 911 2.4 T del 1973, che oltre alla brillantezza garantita dai 150 CV racchiude diversi significati legati alla classica siciliana.

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Innanzitutto la grande tradizione sportiva che lega la Casa di Stoccarda alla Targa Florio, dove detiene il maggior numero di vittorie: 11, una in più di Alfa Romeo e quattro più della Ferrari. Inoltre, proprio nel 1973 si disputò l’ultima edizione della Targa Florio con validità per il Mondiale Marche, vinta da quella che può essere definita la “sorella cattiva” della nostra vettura: la 911 RSR pilotata da  Gijs Van Lennep e Herbert Muller. E proprio per onorare la lunga tradizione Porsche alla “Targa” abbiamo personalizzato la livrea della 911 di Automobilismo d’Epoca e Motorstyle Racing, rendendola più corsaiola, applicando la classica freccia che caratterizzava i prototipi Porsche in “caccia” sul “Circuito delle Madonie”, di colore azzurro con banda arancione per riprendere la colorazione di quelle vetture.

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Non solo, in occasione del centenario della sua vittoria di classe 3 litri alla “Targa” 1921 con la Itala, abbiamo voluto celebrare Giulio Foresti, zio di Simone Tacconi che ci ha affiancati in questa manifestazione, che partecipò a ben cinque edizioni eroiche de “La Cursa”, scrivendogli una dedica proprio sulla freccia. Ma soprattutto, ci piace pensare che lo “zio” Giulio sia stato in abitacolo con noi. E crediamo di averlo fatto divertire.

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Infine abbiamo voluto riproporre lo stesso gemellaggio tra due luoghi simbolo della passione e storia automobilistica sportiva nazionale, partendo dall’Autodromo di Monza in direzione Floriopoli, per un pit stop presso i celeberrimi box del Circuito delle Madonie. 

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Questa volta il trasferimento sull’isola siciliana è stato agevolato dall’ottimo servizio trasporto con bisarca messo a disposizione da ACI Global, che ci ha puntualmente fatto trovare la nostra auto direttamente nel paddock dell’Università di Palermo. Dove il colpo d’occhio era davvero mozzafiato: infatti erano oltre 120 le vetture iscritte, molte delle quali davvero spettacolari e ricche di storia, oltre alle 90 GT del Cavallino per il Ferrari Tribute.

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Il capoluogo siciliano ci ha accolto come sempre con le sue bellezze, il sole ma anche qualche scroscio d’acqua. Ma noi nella tranquillità del nostro “quartier generale”, l’NH Hotel, abbiamo potuto rilassarci, godendo anche di una vista fantastica, e ricaricare le batterie in preparazione alle fatiche delle due giornate di gara.

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Soprattutto nel corso della prima tappa, il venerdì: ben 325 km, da Palermo a Marsala, per la sosta pranzo presso le storiche Cantine Florio, e poi sulla spettacolare salita verso Erice con vista mozzafiato sul golfo, prima di fare rientro nel capoluogo siciliano. Il tutto farcito da quattro tratti con media imposta e ben 56 prove cronometrate. Forse troppo per i non puristi della specialità. Infatti, per la cronaca il podio è andato agli specialisti locali Giovanni Moceri e consorte Valeria Dicembre, seguiti dai neocampioni tricolori grandi Eventi Passanante-Moretti e Accardo-Becchina, tutti su Fiat 508.

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E’ andata decisamente meglio la seconda giornata, con un centinaio di km in meno da percorrere , peraltro certamente più divertenti dato che il percorso si snodava in gran parte sul tracciato del “Circuito di Polizzi”, abitualmente denominato “Medio Circuito delle Madonie”.

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Peccato che in questa seconda giornata ci sia stato solo il passaggio, con inizio di una prova cronometrata, davanti alla mitica struttura dei box di Floriopoli. A nostro avviso una sosta, anche breve, sarebbe stata gradita dalla gran parte dei partecipanti, perché crediamo che a tutti avrebbe fatto piacere avere una foto davanti con quella immagine universalmente conosciuta da tutti gli appassionati.

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Ovviamente non potevamo mancare l’appuntamento presso i box di Floriopoli, dove portare a termine il gemellaggio. Perciò, nel pomeriggio, ci abbiamo messo una pezza facendo una piccola deviazione dal percorso ufficiale, per raggiungere il “luogo promesso”, dove abbiamo potuto esclamare: missione compiuta!

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E naturalmente ne abbiamo approfittato per percorrere in libertà il primo tratto del circuito delle Madonie, da Floriopoli a Cerda, lasciando la briglia sciolta alla nostra Porsche 911 2.4 T, che in barba ai quasi cinquant’anni ci ha fatto divertire. Il sei cilindri boxer, oltre a deliziarci con un sound coinvolgente, ha mostrato una bella brillantezza, con una coppia pronta fin dai bassi regimi a garantire una spinta costante e un rapido allungo.

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La classica frenata Porsche non si discute, ma la nostra Porsche 911 ci ha ben assecondato lungo il tracciato della “Targa” grazie anche ad uno sterzo sensibile e ad un assetto preciso e capace di assorbire, senza creare scompensi da spaventi, le frequenti sconnessioni del fondo stradale. Insomma, ci ha fatto divertire. Tanto che già sentiamo la nostalgia.

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