di Eugenio Mosca

Si dice che la prima volta non scorda mai. E non stentiamo a credere che il detto valga quanto mai in questa occasione per Max Verstappen, che dopo tanta sofferenza, visto che finora il Principato con lui era stato piuttosto avaro di soddisfazioni, è stato ripagato con gli interessi.

Perché una prima volta così al top è tanta roba. Infatti non solo super Max il suo primo podio monegasco l’ha scalato fino al gradino più alto, ma con questa vittoria che, se ancora ce ne fosse bisogno, lo consacra definitivamente tra i grandi della Formula 1, ha pure fatto marameo al rivale di sempre, Lewis Hamilton, superandolo nella classifica iridata piloti, e grazie al quarto posto del compagno di squadra Perez, autore a sua volte di una bella gara, ha messo le ali alla Red Bull facendola volare in cima della classifica davanti alle, fin qui, imbattibili Mercedes. Insomma, più sorpasso di così!

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Per le Stelle d’Argento, invece, questo Gran Premio si è concluso con un’autentica debacle. Cominciato male fin dal giovedì, con Hamilton in difficoltà che si trascinava anche nelle qualifiche, restando “impantanato” in una scomoda settima posizione della quale non riusciva a liberarsi neppure in gara, tenuto alle spalle dal bravo Gasly e non certo agevolato da una strategia che non è apparsa molto lucida. E certamente non è servito a salvare la giornata nera il punticino rimediato dall’inglese con il giro più veloce. A completare un weekend decisamente amaro è arrivato il ritiro in gara di Bottas, vittima ancora una volta di un problema ai box, con il dado di fissaggio della ruota anteriore destra che non ne ha voluto sapere di svitarsi consentendo la sostituzione. Roba da scherzi a parte!  

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Se a Brackley si piange, a Maranello non si può certo ridere. Perché trovarsi in pole position e non poter partire per la gara equivale a una vera e propria doccia… siberiana! Dopo il giro di allineamento, infatti, la Ferrari #16 detentrice della position, è rimasta tristemente parcheggiata nei box! Forse non si è voluto rischiare l’arretramento di cinque caselle sulla griglia di partenza sostituendo il cambio e altri particolari, oppure al controllo dei tecnici è sfuggito un particolare danneggiato nel botto del sabato. O ancora, come ha dichiarato Mattia Binotto nel dopo gara, semplicemente ha ceduto un pezzo che doveva rompersi: semiasse; cuscinetto o portamozzo, non è dato sapere. Fatto sta che il sogno di Leclerc, per la verità mai fortunato sulla pista casalinga, è svanito ancora prima della partenza. A salvare l'onore della Rossa e raddrizzare, almeno in parte, la giornata del muretto Ferrari è stato lo spagnolo Carlos Sainz, al suo primo podio, autore di una gara da manuale. Una piazza d'onore certamente favorita dal ritiro di Bottas ma altrettanto super meritata! A Monaco finalmente lo spagnolo ha recitato il ruolo che tutti si aspettano da lui: veloce e consistente. Un perfetto compagno di squadra di Leclerc, in grado di spronarlo e, se serve ma anche no, prenderne il testimone. Insomma, un’accoppiata che potrebbe rivelarsi la più completa nello schieramento della Formula 1. Perciò, avanti così!

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Di certo, invece, festeggiano a Woking. Il nuovo podio conquistato dal sempre pi convincente Lando Norris, ormai di diritto tra i migliori del Circus, è la migliore conferma del netto salto di qualità effettuato dalla squadra in questa stagione. Tanto che la McLaren, grazie anche a questo ennesimo centro del bravo pilota inglese, occupa ora la terza posizione nella Classifica Costruttori, davanti (di 2 punti) alla Ferrari. Chi non sta invece funzionando nel meccanismo McLaren è Ricciardo, che anche a Monaco, pista dove ha sempre raccolto grandi soddisfazioni in passato, ha terminato doppiato e staccato di quasi un giro anche dal compagno di squadra. Tanto che l’australiano, considerato uno dei piloti più veloci e consistenti del gruppo, sta diventando un caso. Non rimane che attendere le prossime gare per avere, speriamo per lui, chiare smentite.

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Tra le prime quattro squadre, di cui abbiamo appena parlato, e il resto del gruppo c’è un abisso profondo 50 punti, prima di arrivare agli inferi dove sono relegate Alfa Romeo e Haas. Una sorta di girone infernale che vede, nell’ordine, Aston-Martin, Alpha Tauri e Alpine racchiuse in soli tre punti e costantemente in lotta per trovare un posto al sole e uscire definitivamente dalle paludi. Una lotta serrata che si gioca anche in funzione delle varie piste, dove le monoposto dell’una o dell’altra squadra si adattano meglio ed anche i piloti riescono a concretizzarne il potenziale. Infatti facendo una sorta di gioco delle coppie vediamo che spesso uno solo dei due piloti riesce ad esprimersi al meglio. E dato che, com’è risaputo, il primo rivale è il proprio compagno di squadra, vediamo come si stanno consumando queste lotte intestine.

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In Red Bull e Mercedes non ci sono dubbi su chi sia la prima guida, poi sulla carta Perez potrebbe essere più consistente in gara ma è ancora troppo discontinuo, mentre Bottas si prende le rivincite sul giro secco in qualifica ma poi spesso scompare in gara. Il loro supporto da qui in avanti sarà fondamentale per la rincorsa al titolo Costruttori, ma potrebbe rivelarsi altrettanto importante sul fronte Piloti. Come detto la coppia Rossa pare la più equilibrata e consistente, se Sainz si confermerà costante nelle prestazioni, ma è la monoposto, e la squadra, che a loro volta devono confermare la crescita costante. In casa McLaren, almeno per ora, è cappotto a favore di Norris, così come in Alpine il “vecchio” Alonso non riesce a risalire la china mentre Ocon si sta rivalutando.

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Dopo l’inizio di stagione sfolgorante si è invece perso, con tanto di segnali di nervosismo, quello che pareva a tutti gli effetti il giovane fenomeno giapponese Tsunoda, costantemente messo in ombra dal sempre più costante Gasly, anch’esso decisamente risalito nel “borsino” piloti, mentre dopo il risveglio di Monaco attendiamo conferme da Vettel, fin qui disperso nella nebbia e messo alla berlina dal figlio del “padrone” Stroll. Già che ci siamo scendiamo fin nei… sotterranei, dove finalmente il nostro Giovinazzi si sta prendendo delle rivincite su Raikkonen, che a dire il vero incostante lo era anche ai tempi d’oro, mentre in Haas non c’è praticamente storia tra Mik Schumacher e un Mazepin che mostra sempre di più di non meritarsi l’abitacolo di una Formula 1, per quanto si stia parlando di una Haas che obbiettivamente non dà molte possibilità ad un giovane di dimostrare il proprio valore.

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Per quanto riguarda il Gran Premio di Monaco, come spesso capita, abbiamo assistito a ben pochi colpi di scena, se non quello iniziale con il forfait di Leclerc e il ritiro di Bottas per impossibilità a sostituire gli pneumatici. Per il resto abbiamo assistito al solito trenino, veloce ma senza scossoni di classifica impossibili a meno di errori o situazioni strane. Sia chiaro, è stata una gara tirata e difficile per i piloti, perché non è facile mantenere il ritmo alto senza errori quando hai il mastino di turno alle spalle, ma dal divano piuttosto monotona nell’attesa di eventuali colpi di scena. Infatti per gran parte della classifica le posizioni sono rimaste identiche a quelle di partenza. Verstappen è stato bravo a bruciare tutti in partenza e da lì ha cominciato a cavalcata verso la vittoria.

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Ora si va a Baku, in Azerbaijan, dove il 6 giugno è in programma il gran premio su un altro tracciato cittadino, ma dalle caratteristiche completamente diverse.

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