L’8 marzo 1956, esattamente 65 anni fa, dalle linee di produzione della nuova fabbrica di Hannover-Stocken usciva il primo esemplare del leggendario VW T2 Transporter, unanimemente chiamato “Bulli”. Perciò in casa Volkswagen festeggiano una sorta di compleanno per l’iconico veicolo che sarebbe riduttivo definire furgone, dato che dall’architettura base fu poi declinato in svariate tipologie di veicolo (commerciale, per trasporto e tempo libero), perché la produzione a ritmo industriale che giungerà, nel 1967 quando terminò la produzione della prima serie, al totale di 1.8 milioni di esemplari del “Bulli originale” cominciò nel nuovo stabilimento.

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In realtà, il “Bulli” di anni ne compie 71, perché il primo esemplare fu realizzato a Vollfsburg sempre nel marzo 1950. E la sua storia, come del resto tutta la sua vita tanto da essere considerato il veicolo “hyppie” per eccellenza, ha un inizio del tutto particolare. Nella primavera del 1947 Ben Pon, l’importatore olandese della Volkswagen, mentre è in visita agli stabilimenti di Wollfsburg nota un curioso carrello per il trasporto dei materiali da un reparto all’altro allestito sulla base del “Maggiolino”. Tanto gli basta per maturare l’idea di proporre alla Casa la produzione di un veicolo commerciale su quella base. Idea che in breve traduce in uno schizzo da sottoporre a Heinrich Nordhoff , allora direttore della fabbrica tedesca.

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Due anni più tardi quegli schizzi si trasformarono in quattro prototipi, due forgoni lamierati, un combi e un minibus, che pur utilizzando la base meccanica del Maggiolino, l’unica prodotta dalla Casa all’epoca, presentavano una sostanziale differenza nella piattaforma. Infatti nel Transporter era la scocca portante che sosteneva un telaietto posteriore a cui era collegato il gruppo propulsore.

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Nella prima versione il motore di 1,1 litri erogava 24,5 CV a 3.300 giri e permetteva, nonostante la potenza limitata, di trasportare fino a 8 persone o 750 kg di carico, grazie anche ad un ulteriore lavoro di rinforzo eseguito sulla scocca. Successivamente il motore seguirà tutte le evoluzioni tecniche del Maggiolino (comprese le variazioni di cilindrata a 1192, 1285 e 1493 cc). Il successo fu subito enorme, grazie alle doti di robustezza, semplicità e versatilità del Transporter T1, che divenne poi un mito generazionale quando le versioni Samba (bicolore con tetto apribile e vetri ovali sul tetto) e Westfalia (camper), lanciate tra gli ultimi anni cinquanta e i primi anni sessanta, divennero i mezzi di trasporto ideali di tanti giovani, non solo hyppie o figli dei fiori, sia in Europa sia oltreoceano.

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Ma proprio questo grande successo mise ben presto in crisi la fabbrica di Wollsburg, dove nel marzo del 1950 presso la Hall 1 iniziò la produzione del nuovo veicolo, al ritmo di 10 esemplari al giorno, poi via via saliti a 80 giornalieri. Comunque troppo pochi per poter esaudire la grande richiesta, tanto che già nel 1954 erano stati prodotti già 100.000 Trasporter T1, definito anche Split (contrazione di Splitscreen) per il caratteristico parabrezza diviso in due, con una gamma che poteva contare su 30 varianti per passeggeri e merci.

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Perciò per la Casa tedesca si rese necessario costruire un nuovo polo produttivo in grado di accontentare le richieste sempre crescenti. Ben 235 municipalità si candidarono a rendere disponibile l’area necessaria dove costruire la nuova grande fabbrica, che si sarebbe estesa su una superficie ampia come 152 campi da calcio. La scelta del board Volkswagen cadde su Hannover e dal maggio 1955 oltre 2.000 persone lavorarono a ritmo serrato per portare a termine il gigantesco progetto.

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Dall’inizio del 1956 ci fu un grosso lavoro per trasportare, quotidianamente con treni speciali, da Wollsburg al nuovo stabilimento di Hannover-Stoecken tutti i macchinari ed i materiali necessari alla produzione, che iniziò con 3.000 persone. Da quel primo esemplare 'Made in Stoecken' uscito nel marzo del 1956, il nuovo stabilimento ha prodotto un totale di 11 milioni di Transporter, distribuiti sulle cinque generazioni.

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Presso il sito di Hannover, che si è continuamente sviluppato fino ad occupare nel 2020 circa 14.800 addetti, oltre alle varie serie di Transporter sono state e vengono prodotte anche Crafter, Taro e Amarok.

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Ma soprattutto dall’anno prossimo sarà prodotto il nuovo ID.BUZZ, il primo veicolo commerciale completamente elettrico realizzato nello stabilimento di Hannover-Stoecken, come a dire che la storia del “Bulli made in Hannover” continua.

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