Enzo Ferrari amava dire che una macchina da corsa è bella quando vince. Perciò, per sapere se la nuova monoposto di Formula 1 del Cavallino, la SF21, è davvero bella dovremo attendere almeno il prossimo 28 marzo in Bahrain, ma già tra un paio di giorni, con i test in programma sulla pista di Sakhir, vedremo se questa signorina di Maranello saprà di nuovo far battere il cuore ad un popolo rosso piuttosto abbacchiato dalla passata stagione.

Già perché hai voglia a raccontare loro della livrea bicolore, con l’amaranto che richiama i momenti eroici, e tanto di pennellata verde speranza, perché quello che conta è che sappia tornare là davanti. Inutile dire che a Maranello c’è grande carica e tutti remano nella stessa direzione. Il “condottiero” John Elkann ha spronato ogni “muscolo” del Cavallino, la rinnovata formazione di piloti con il rinnovato Charles Leclerc e il neo acquisto Carlos Sainz promettono scintille, si spera non tra loro, ed i tecnici hanno fatto un gran lavoro intervenendo, per quanto concesso da regolamento, in ogni area della vettura. Nuova la power unit, che oltre ad essere potente dovrà garantire affidabilità perché ce ne saranno solo tre a disposizione per tutti i 23 gran premi, nuovo il cambio e, parzialmente, la sospensione anteriore, così come si è lavorato di fino sull’aerodinamica. Ma bando alle ciance, la parola ora passa alla pista.

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