La Formula 1 torna in Florida dopo un’assenza di 63 anni: nel 1959 si corse a Sebring, su un tracciato ricavato in un ex aerodromo militare contrassegnato da tantissime curve a gomito. Quest’anno invece si gareggia al Miami International Autodrome, posto nel complesso dell’Hard Rock Stadium di Miami Gardens.

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Il Miami International Autodrome è un circuito cittadino, lungo 5,41 chilometri, che si sviluppa intorno all'Hard Rock Stadium Complex di Miami Gardens, la casa dei Miami Dolphins, e presenta 19 curve, tre rettilinei e una chicane, distribuiti su vari dislivelli. Le velocità massime previste dovrebbero toccare i 320 km/h, con una media di circa 223 km/h e gas aperto per circa il 58% del giro. Le curve 11 e 17 costituiscono le due principali opportunità di sorpasso, con tre zone DRS.

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Poiché l'undicesima sede ad ospitare un gran premio negli Stati Uniti è una novità assoluta per tutti, Pirelli ha dovuto fare affidamento sui dati delle simulazioni per scegliere la nomination mescole. Le informazioni in possesso di Pirelli indicano che le mescole centrali della gamma (C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft) saranno le più adatte per affrontare i 57 giri di gara, con un’asfalto liscio che offre un buon grip e forze al lavoro sui pneumatici nella media. È probabile che l'asfalto nuovo di zecca porti a un alto grado di evoluzione della pista, soprattutto all'inizio del fine settimana, con il Porsche Challenge e la W Series come eventi di supporto. Il meteo potrebbe essere imprevedibile: in questo periodo dell’anno le temperature dell’aria si aggirano sui 20 gradi ma c’è un rischio piuttosto elevato di pioggia e vento sulla costa della Florida.

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In definitiva, “la pista di Miami si presenta per alcuni versi simile a quella di Jeddah – spiega Mario Isola di Pirelli -, anche se ci sono alcune parti più lente e più tecniche rispetto al tracciato dell'Arabia Saudita: in particolare la sezione compresa tra le curve 11 e 16. Il resto della pista, che si percorre in senso antiorario, è molto veloce e mette alla prova soprattutto i pneumatici montati sul lato destro della monoposto.  Dato che si tratta di una pista veloce, è probabile che le vetture utilizzino un assetto con carico aerodinamico medio-basso e questo potrebbe generare un po' di scivolamento nelle curve ad alta velocità, in particolare se si utilizzano le mescole dure”.  

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Sotto il profilo sportivo l’attesa è quella di assistere all’ennesimo duello tra il ferrarista Leclerc, tuttora in testa alla classifica, e il rivale della Red Bull Max Verstappen. Che è già tanta roba. Se poi ci fosse anche l’inserimento dei rispettivi compagni di squadra, Sainz e Perez, lo spettacolo ne gioverebbe senz’altro. Intanto sarà interessante vedere se il ritorno su un tracciato cittadino dalle caratteristiche simili a quello di Jedda rivitalizzarà la Ferrari, oppure se il vantaggio mostrato dalla Red Bull a Imola resterà tale.

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Difficile, invece, ipotizzare l’ingresso di altri piloti in zona podio, almeno in condizioni regolari ma date le caratteristiche della pista non sono escluse neutralizzazioni che possono rimettere tutto in gioco. Ci sperano ovviamente gli altri piloti di fascia intermedia: in ordine sparso, Norris, Russell, Ricciardo, Alonso, Ocon e anche Bottas, che continua a stupire in gara con l’Alfa Romeo. Rivedremo in bagarre anche il sette volte iridato Hamilton?

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