Ogni anno, il nuovo poster della 24 Ore di Le Mans segna l'inizio di un altro capitolo della storia della 24 Ore di Le Mans. E certamente questa 89.ma edizione segna l’inizio di nuova era per la classicissima francese e per il FIA World Endurance Championship (WEC) con l’arrivo delle Hypercar che daranno vita alla classe top dell’endurance. Tre le squadre che hanno già aderito al nuovo regolamento: Toyota Gazoo Racing, Scuderia Cameron Glickenhaus e Alpine Elf Matmut Team, mentre dall’anno prossimo arriverà anche Peugeot Sport e dal 2023 hanno confermato il proprio impegno Porsche, Ferrari e Audi.

20210818 1 news 01E allora vediamo come queste tre squadre hanno affrontato il tema tecnico. La Toyota, vincitrice delle ultime tre edizioni della maratona francese, per puntare al poker schiera la nuova GR010 Hybrid, frutto di un lavoro di sviluppo portato avanti negli ultimi 20 mesi in collaborazione con esperti di propulsione elettrica ibrida presso l'Higashi- Fuji Technical Center in Giappone e ingegneri a Colonia, Germania. La biposto giapponese dispone della trazione a quattro ruote motrici grazie ad un motore V6 biturbo da 3,5 litri che eroga 680 CV alle ruote posteriori e un generatore da 272 CV sull'asse anteriore. In termini dei piloti, Toyota Gazoo Racing ha mantenuto le stesse formazioni dell'anno scorso: Mike Conway, Kamui Kobayashi e José María López guideranno la #7, mentre Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima e Brendon Hartley condividono la #8, con Nyck de Vries nel ruolo di  collaudatore e pilota di riserva. La GR010 Hybrid è partita alla grande, vincendo tutte e tre le gare precedenti (6 Ore di Spa-Francorchamps, 8 Ore di Portimão, 6 Ore di Monza), quindi parte con il ruolo di favorita d’obbligo per la vittoria.  

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Ma nelle corse nulla è scontato e questo vale a maggior ragione in una gara lunga e incerta fino alla fine come la 24 Ore di Le Mans. E un primo campanello d’allarme per la Toyota è suonato già nei test pre evento, dove le finora invincibili GR010 sono state messe dietro dalla Glickenhaus SCG 007. D’accordo, come abbiamo già detto si trattava di test liberi mentre quando ci sarà da fare sul serio la musica potrebbe essere ben diversa, ma tanto basta a non far dormire sonni tranquilli. E questo in una gara complicata come la maratona francese può giocare brutti scherzi. La biposto costruita e sviluppata in Valle d’Aosta, presso la  Podium Advanced Engineering, punta su una motorizzazione non ibrida: un V8 biturbo 3.5 da 680 CV costruito dagli specialisti francesi Pipo Motori. E a dimostrazione di quanto James Glickenhaus ci tenga a fare bene, per coronare il proprio sogno di riportare una vettura americana, almeno come definizione, alla vittoria a Le Mans è stato raggiunto un accordo di supporto logistico e gestione della gara con il Joest Racing, che ha all’attivo ben 16 vittorie nella classica della Sarthe. Non solo, anche a livello di piloti Clickenhaus è voluto andare sul sicuro, arruolando driver veloci ed esperti: Ryan Briscoe (38 anni, cinque partenze alla 24 Ore di Le Mans), Pipo Derani (27, cinque partenze), Romain Dumas (43, 20 partenze con due vittorie assolute), Franck Mailleux (35, tre partenze), Olivier Pla (39, 13 partenze) e Richard Westbrook (45, 10 partenze).

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Leggermente più in affanno la Alpine A480, una LMP1 modificata per soddisfare i criteri Hypercar, che vanta il numero  36 con cui la squadra francese ha vinto tre delle ultime cinque edizioni della 24 Ore di Le Mans in classe LMP2. Il team Alpine Elf Matmut punta su una squadra rodata e piloti esperti: Nicolas Lapierre (36 anni, 13 partenze alla 24 Ore di Le Mans), André Negrão (28, quattro partenze) e Matthieu Vaxiviere (26, quattro partenze).

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Sono 62 gli equipaggi iscritti alla 24 Ore di Le Mans 2021, suddivisi in quattro classi principali, di cui sotto pubblichiamo le caratteristiche tecniche generali: Hypercar (LMH), con 5 vetture al via (riconoscibili per i numeri di gara su fondo rosso); LMP2, la categoria cadetta dei prototipi, con 25 vetture (fondo blu). Le Gran Turismo sono a loro volta suddivise in due le categorie: LMGTE PRO con 8 auto al via (fondo verde), LMGTE AM con 23 auto (fondo arancione).

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A queste classi va aggiunta la categoria denominata “Innovative Class”, con un prototipo Oreca 07 Gibson adattato dal team (Association Srt41) per i tre piloti, Aoki-Bailly-Lahaye, i primi due con disabilità. Un gradito ritorno quello del team guidato da Frédéric Sausset, che nel 2016 fu il primo pilota con amputazioni ai quattro arti a disputare e portare a termine la maratona della Sarthe. Quest'anno, la sua associazione SRT-41 cercherà di scrivere un'altra pagina di storia della gara schierando una formazione composta da due piloti paraplegici, Takuma Aoki e Nigel Bailly, che condivideranno il volante della Oreca 07-Gibson #84 con François Hériau, che gareggia nella European Le Mans Series con il Team Ultimate. “Il nostro obiettivo è ovviamente quello di finire la gara nel posto più alto possibile e senza commettere errori – commenta il team manager Sausset -. Il gruppo sarà sotto i riflettori, come del resto lo ero io nel 2016, perché questa è una bella sfida, perciò siamo determinati a dare un buon riscontro e sono convinto che abbiamo fatto di tutto perché tutto vada per il meglio”. "Abbiamo un acceleratore al volante e una leva che premiamo per frenare - spiega Bailly -.C'è un paddle sulla leva per scalare le marce. È un sistema simile a quello utilizzato da Alessandro Zanardi alla Rolex 24 2019 di Daytona. Durante fasi di frenata, io e Takuma avremo una mano sul volante. Il nostro avambraccio sarà messo alla prova, ma il sistema messo a punto da Oreca ci garantisce un buon grado di comodità." Per prepararsi alla 24 Ore di Le Mans, il team ha prima preso parte a Road To Le Mans nel 2019 con una Ligier JS P3-Nissan. Quest'anno ha gareggiato nelle gare della European Le Mans Series a Barcellona e Le Castellet portandole a termine entrambe. L'Associazione SRT41 sta dimostrando che la 24 Ore di Le Mans e le corse automobilistiche in generale sono accessibili a tutti, conclude Bailly: “Il nostro messaggio è il seguente: vai avanti e credi nei tuoi sogni.”

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Detto della categoria top ora passiamo a vedere, in base a quanto fatto fin qui nel WEC e per quanto mostrato nei test collettivi di domenica scorsa, chi potrebbero essere i protagonisti nelle altre classi. In LMP2 la sfida sarà decisamente tirata, con le due Oreca 07 Gibson del team United Sport, pilotate da Di Resta-Boyd  e Hanson-Scherer-Albuquerque, che avevano acceso le polveri stabilendo i migliori tempi in mattinata che se la dovranno vedere con un bel gruppo di avversari, tra cui Kubica-Deletraz-Ye con la Oreca del team WRT,  Lafarque-Chatin-Pilet team IDEC Sport, e  Canal-Stevens-Allen team Pmnis Racing. Tra i prototipi LMP2 in gara anche un equipaggio completamente “rosa” schierato dal team Richard Mille Racing e composto da  Tatiana Calderon-Sophia Floersch-Beitske Visser.

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In LMGTE PRO prosegue l’eterna lotta tra Porsche e Ferrari, con le 911 RSR - 19 che mostrano un certo vantaggio menando le danze con gli equipaggi #92 Estre-jani-Christensen, #91 Bruni-Lietz-Makowecki e #79  Macneil-Bamber-Vanthoor. Ma le 488 GTE Evo non sono troppo distanti. A guidare la nutrita pattuglia del Cavallino sono Pier Guidi-Calado-Ledogar, freschi vincitori della 24 Ore di Spa, seguiti da Serra-Molina.

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Nella LMGTE AM a scompigliare le carte tra le sfidanti Porsche di  Haryanto-Picariello-Seefried,  Perfetti-Cairoli-Pera, Tincknell-Inthraphuvasak-Latorre, e la prima delle Ferrari di  Neubauer-Sales-Fannin, ci potrebbe essere la Aston Martin Vantage di Dalla Lana-Thiim-Gomes. Occhi puntati anche sulla Ferrari 488 Gte Evo #85 del team Iron Lynkx con l’equipaggio delle “Iron Dames” Rahel Frey-Sarah Bovy-Michelle Gatting.

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Nutrita la pattuglia tricolore, con 15 nostri portacolori tutti impegnati nelle categorie LMGTE, molti dei quali con reali possibilità di vittoria nella rispettiva classe. Tra questi certamente il tortonese Alessandro Pier Guidi su Ferrari 488 GTE Evo #51 nella categoria PRO, dove bisognerà fare attenzione anche a Gianmaria Bruni sulla 911 Rsr-19 #91 (Porsche GT Team). Nella LMGTE AM puntano al bersaglio grosso il comasco Matteo Cairoli, già vincitore quest’anno della 24 Ore del Nurburgring, insieme a Perfetti e Pera sulla Porsche 911 RSR – 19 #56, così come puntano a fare bene  Lacorte-Sernagiotto-Fuoco sulla Ferrari 488 GTE Evo #47 della Cetilar Racing, mentre con la Rossa #54 sarà in gara Giancarlo Fisichella.

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A dare il via alla competizione sarà John Elkann, presidente della Ferrari che ha già confermato il proprio ingresso nella categoria top Hypercar nel 2023, atteso a Le Mans in occasione dell’evento che quest’anno torna ad accogliere il pubblico in tribuna con accessi limitati nel rispetto delle misure anti-Covid-19. A guidare il plotone delle 62 vetture nel giro di ricognizione, nel ruolo di “Gran Marshall”, sarà il cinque volte vincitore della classicissima francese Derek Bell.

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L’intenso programma prevede due turni di prove libere nel pomeriggio e nella serata di mercoledì, quindi la Hyperpole alle 21.00 di giovedì, preceduta da un turno di libere nel pomeriggio e seguita da un’altra sessione notturna, warm up in mattinata e partenza della gara alle 16.00 di sabato. 

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